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Tennis, Paolo Bertolucci: “Il servizio non consente a Sinner di cambiare registro. Sta maturando, aspettative ben riposte”

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Jannik Sinner Daniil Medvedv

Sono diverse le chiave di lettura sulla Finale dell’ATP500 di Rotterdam, nei Paesi Bassi, che ha visto la vittoria del russo Daniil Medvedev contro Jannik Sinner. Un successo in rimonta quello del russo 5-7 6-2 6-2 nel quale si sono evidenziati pregi e difetti del tennis dell’altoatesino, da considerare rispetto alla forza del suo avversario.

Un’opinione autorevole è arrivata da Paolo Bertolucci, che nella rubrica de La Gazzetta dello SportVolée di Rovescio” ha valutato quanto accaduto: “Ha vinto il più forte e dunque applausi a Medvedev. Era apparso chiaro, durante la settimana, che il russo stesse ritrovando le certezze e le sensazioni di quando guardava tutti dall’alto con il suo numero uno in classifica, ma non mi aspettavo potesse raggiungere il livello mostrato nella Finale di Rotterdam“, ha affermato Bertolucci.

La sconfitta di Sinner non rappresenta certo un passo indietro, ma anzi la conferma di una maturazione e di una consapevolezza che lo porteranno lontano in questa stagione, sempre che i problemi fisici gli concedano tregua. Per un’ora, Jannik è stato il miglior giocatore in campo contro una versione di Medvedev vicina a quella dei gorni migliori“, ha sottolineato l’attuale commentore tecnico di Sky Sport.

Bertolucci ha poi specificato cosa abbia fatto la differenza in favore del russo: “Dal secondo set in poi, complice anche la maggior aggressività di Medvedev, Sinner ha avuto un rendimento troppo alterno con il servizio e per tenere la velocità di palla di chi aveva di fronte è incorso in troppi gratuiti, in particolare con il dritto. E’ evidente, come testimoniano le cinque sconfitte in altrettanti incontri, che il gioco del russo presenti ancora enigmi insolubili per il nostro giocatore, che forse avrebbe potuto ancor di più provare la via della rete per concedersi opportunità alternative. La partita ha anche detto che al momento Jannik non possiede nel servizio un’arma in grado di garantirgli il cambio di registro quando il canovaccio tattico lo richiede“.

Tuttavia, gli spunti sono positivi: “Non è una bocciatura, il ragazzo, nelle ultime due settimane, ha mostrato progressi in tutti i settori del gioco, rafforzando con una vittoria e un’altra finale la scelta di cambiare allenatore presa giusto un anno fa. Sinner è una spugna, nel senso che è abilissimo ad assorbire ogni direttiva che gli venga fornita dal suo team, e dunque saprà trarre lezioni proficue anche dalla sconfitta di ieri. Semmai il fatto che da molti sia vissuta come una delusione una sconfitta in finale contro un ex numero del mondo, dopo aver vinto un altro torneo una settimana fa, quasi dimenticando che stiamo parlando di un ragazzo di 21 anni, dà l’idea delle aspettative che Sinner si porta sulle spalle. E che continuano ad essere ben riposte. Ora più che mai“.

Foto: LaPresse