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MotoGP, Test Sepang. Più che un antipasto di 2023 sono sembrati l’ammazzacaffé del 2022…

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Francesco Bagnaia

Sono arrivati i primi segnali radio dal pianeta MotoGP. I piloti sono atterrati su un mondo ancora sconosciuto, le moto del 2023, provate per la prima volta in pista nella sessione collettiva di test andata in scena all’autodromo di Sepang da venerdì 10 a domenica 12 febbraio. Quali impressioni possiamo ricavare dalla tre giorni malese, premettendo che si tratta di giudizi assolutamente preliminari in attesa di riscontri più probanti?

La sensazione dominante è quella di non aver assistito a un assaggio di 2023, bensì a una sorta di strascico del 2022. Perché lo status quo della passata stagione è stato generalmente confermato, per non dire esacerbato. Ducati si è (ri)proposta come la moto migliore del lotto, proseguendo nel solco egemone impostato con la GP21 e poi tracciato con la GP22. La GP23 deve ancora essere messa a punto, come è comprensibile, ma si presenta con un biglietto da visita deluxe.

Il tema più forte è però rappresentato da Yamaha e dalle sue perduranti difficoltà. Il responso più eclatante delle prove di Sepang è la “facciata” presa dalla Casa dei diapason. A Iwata avevano capito di aver perso un giro dopo essersi seduti sugli allori del 2021. Si erano quindi mossi per colmare il gap accumulato nel 2022, ma la tre giorni della Malesia si è tramutata in un’autentica doccia gelata. Yamaha è ancora indietro, molto più di quanto pensasse. Nella Penisola di Malacca si cercavano rassicurazioni, sono invece arrivati crucci. Se l’ambizione è quella di dar battaglia a Ducati non solo c’è molto da fare, ma non è detto che l’obiettivo sia conseguibile. La M1 non ha risposto come ci si attendeva.

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Per il resto, Honda è un cantiere e si sapeva che a Sepang si sarebbe mossa in funzione di impostare le fondamenta di un’eventuale rinascita. Il lavoro da fare è tanto e HRC si è rimboccata le maniche. Tre giorni non sono certo sufficienti per edificare una candidatura iridata. Aprilia si conferma ai vertici, anche se a Noale devono gestire riscontri contraddittori. Aleix Espargarò si lagna, Maverick Viñales è invece contento. Segno che la nuova RS-GP è più adatta a Top Gun di quanto non lo sia al Capitano? Tema da tenere d’occhio. Ktm/Gas Gas, invece, resta come d’abitudine nel suo brodo. Quanto possa essere saporito, lo si capirà strada facendo.

Ora si torna ai computer e in fabbrica, allo scopo di analizzare i dati raccolti a Sepang. C’è un mese di tempo per lavorare con l’obiettivo di alzare il più possibile l’asticella. La prossima sessione di test è infatti programmata il 10-11 marzo all’autodromo di Portimao, in Portogallo, dove due settimane dopo non ci sarà più spazio per le speculazioni e si comincerà a fare sul serio.

Foto: MotoGPpress.com