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Formula 1

F1, le pagelle dei Test del Bahrain: Red Bull senza punti deboli, Ferrari promettente, rivelazione Aston Martin

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Calato il sipario sulla tre-giorni di test di F1 a Sakhir ed è il momento di fare il bilancio di quanto visto nel corso di queste prove pre-season. Al netto di tutte le possibili variazioni legate a carichi di benzina e mappature di motore usate, andiamo a tracciare il quadro della situazione, valutando i singoli team che sono stati impegnati dal 23 al 25 febbraio.

PAGELLE TEST F1 SAKHIR 2023

RED BULL 9 – Si riprende da dove si era lasciato. La RB19 è una prosecuzione della RB18, conservando tutto il bene che aveva il modello precedente e migliorandone i particolari. Una vettura pronta per vincere che, tra le mani di Max Verstappen, è pronta per consentire all’olandese di confermarsi campione. La monoposto, nata dalla mente geniale di Adrian Newey, non sembra avere punti deboli e in Bahrain sarà la vettura da battere.

FERRARI 7 – Nessun problema di affidabilità, prestazione sul giro secco ottima e bene come velocità di punta, ma manca una delle qualità che aveva caratterizzato la F1-75, ovvero la velocità in curva. La SF-23 non ha completato, ora come ora, quello che mancava, ma è una monoposto duale alla precedente: molto bene nei tratti veloci, ma in difficoltà quando si va in curva. A Maranello sperano di trovare con la messa a punto e gli sviluppi delle contromisure, ma la Red Bull, soprattutto sul passo gara nella gestione delle gomme, è parsa di un altro livello. Magari l’introduzione di un’ala posteriore più carica può aiutare.

MERCEDES 5.5 – L’emblema della giornata è quella di un Lewis Hamilton che si è dannato l’anima in cerca di una prestazione all’altezza della situazione, costretto a montare la mescola più morbida per dare un po’ di respiro alla squadra. Tuttavia, qualcosa che non va c’è sulla W14, soprattutto dal punto di vista del passo gara.

ASTON MARTIN 8 – Red Bull a parte, è quella che ha convinto più di tutte nel corso dei test. Una macchina equilibrata quella della squadra di Lawrence Stroll, che stavolta pare essere ripagato dai cospicui investimenti. L’inaspettato ruolo di terza forza in pista non è assolutamente fuori portata e con un Fernando Alonso così ispirato tutto è possibile.

ALFA ROMEO 5.5 – Il miglior tempo della seconda giornata, firmata dal cinese Zhou Guanyu, ha regalato un sorriso alla scuderia del Biscione, ma lo stop per un problema al motore di Valtteri Bottas ha fatto suonare un campanello d’allarme. La livrea è bellissima, ma per fare punti serve maggiore consistenza.

ALPINE 5 – Andato via Fernando Alonso, la casa francese sembra aver perso mordente e anche Esteban Ocon è meno incisivo con un pungolo in meno dall’altra parte del box. Certo, si è solo all’inizio e Pierre Gasly deve ambientarsi, però ci si aspettava qualcosa di più sul piano delle prestazioni da una vettura che alla presentazione aveva attirato l’attenzione per le soluzioni tecniche.

ALPHATAURI 5 – Non ruba l’occhio la scuderia “Cliente” della Red Bull. Manca un leader nella squadra e tutto è ancora in costruzione: Nyck De Vries deve comprendere la macchina e il team, mentre il giapponese Yuki Tsunoda deve mettere in pista la velocità di cui è dotato, cosa che però in Bahrain si è vista solo con le mescole più morbide.

WILLIAMS 6.5 – Ci si era abituati a considerarla l’ultima ruota del carro, ma quest’anno la macchina del team di Grove potrebbe mettere nelle condizioni Alexander Albon e il rookie Logan Sargeant di essere anche in lizza per i punti in alcuni GP.

MCLAREN 4 – La vera bocciata dei test senza se e ma: pochissimi giri completati da Lando Norris e dal nuovo arrivato, Oscar Piastri. Una macchina con deficienze strutturali e di prestazione. Non si sorride a Woking dopo questa tre-giorni.

HAAS 5.5 – La scuderia americana ha optato sull’esperienza della coppia Magnussen-Hulkenberg, ma la vettura non è parsa una grande evoluzione del modello precedente. Da altre parti, vedi Williams, lo step è stato maggiore.

Foto: LaPresse