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Tennis, Luca Nardi: “Non sono come Alcaraz e Rune: non penso di arrivarci. Obiettivo top100”

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Luca Nardi

2003, l’anno di nascita di Carlos Alcaraz e Holger Rune, coloro che dai più, non tralasciando ovviamente gli altri giovani della NextGen, sono considerati il futuro del tennis mondiale; il primo è il numero 1 del mondo, l’altro è già stabilmente tra i top10 del ranking. Ma anche l’Italia ha il suo 2003 su cui investire: Luca Nardi, il giovane talento pesarese che occupa attualmente la 162esima posizione del ranking ATP; certo non possiamo ancora catalogarlo nell’élite del tennis maschile, ma il Bel Paese lo sta curiosamente aspettando nella speranza che possa raggiungere i livelli dei suoi coetanei Sinner, Berrettini e Musetti.

Luca Nardi ha parlato ad OA Sport del suo 2022 ormai trascorso e delle sue ambizioni di questo 2023 da poco iniziato, ma il sogno più grande del marchigiano resta vincere il tanto prestigioso e acclamato torneo di Wimbledon.

Che voto dai alla tua passata stagione?
La mia stagione del 2022 è stata sicuramente positiva, anche se comunque ci sono stati parecchi alti e bassi. Potevo far ancora meglio secondo me. Perché nella parte estiva non ho avuto dei buoni risultati, anche un po’ per problemi fuori dal campo, però tutto sommato comunque è stata una stagione molto positiva e spero che anche il 2023 possa essere altrettanto buono“.

Hai avuto diversi alti e bassi: cosa ti è mancato per avere continuità?
Come detto l’anno scorso ho avuto problemi fuori dal campo a livello personale che hanno inciso parecchio. So che non dovrebbe essere così. Però purtroppo mi sono fatto molto condizionare da questi problemi. Io comunque cercavo di essere sempre il ragazzo che sono stato anche quando vincevo, ma in certi momenti non ci sono riuscito. Quindi per avere continuità devo cercare di isolare il più possibile i pensieri che sono fuori da dentro il campo“.

Quando hai giocato nei tornei del circuito ATP, hai avuto la sensazione di poterci stare a questi livelli?
Ho giocato dei tornei di livello ATP, ho avuto una buona sensazione e non mi sentivo così spaesato. Ho fatto anche dei buoni risultati: mi sono qualificato in due 500, ho fatto partita pari con Tsitsipas; certo, magari lui non aveva giocato benissimo, però non mi sentivo tanto così male sotto questo punto di vista, non è ancora il mio livello, ma spero lo possa essere presto“.

In Italia si parla tantissimo di Berrettini, Sinner, ora anche Musetti. Di te si parla poco: forse è un bene? E pensi di poter raggiungere il loro livello?
Si parla sicuramente molto meno di me rispetto a Sinner, Berrettini e Musetti perché chiaramente sono molto più indietro e molto più ‘scarso’, quindi è normale che sia così. Semmai dovessi raggiungere il livello, chi lo sa? Magari inizieranno pure a parlare di me. Ma non è una cosa che mi interessa molto sentire gli altri che dicono o fanno pareri su di me, mi interessa solo allenarmi e dare il massimo ogni giorno“.

Che obiettivi ti sei prefissato per il 2023?
Vorrei sicuramente entrare a fine anno nei top100, in modo tale che per il prossimo anno possa giocare stabilmente in tabellone ai tornei del Grande Slam, poi se non ce la farò pazienza, però cercherò di fare il massimo per far sì che avvenga“.

Alcaraz e Rune hanno la tua età: questo ti mette pressione, oppure semplicemente ogni tennista ha il proprio percorso?
Sono due fenomeni, hanno la mia età e non mi posso comparare a loro, ognuno fa il suo percorso e non penso di arrivare al n.1 o al n.10 del mondo, io cercherò di fare del mio meglio e vediamo quello che potrò combinare. Sono anche loro amico e gli auguro il meglio possibile“.

Qual è la tua superficie preferita?
Sicuramente il cemento, per caratteristiche di gioco riesco a sposarla bene come superficie, però anche sulla terra rossa non mi trovo male, però su questa devo star bene fisicamente altrimenti faccio un po’ fatica. Sull’erba non ho mai giocato, quindi potrei scoprire di trovarmici ancora meglio“.

Il torneo che più ogni alto ti piacerebbe vincere?
Wimbledon, perché appunto è il torneo che, anche se è uguale agli tre Slam come importanza di tornei ATP, però prestigioso com’è, penso che sia il sogno più o meno di tutti poter vincere Wimbledon. Quindi sicuramente mi piacerebbe vincere questo torneo“.

Foto: LivePhotoSport