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Australian Open 2023: Lorenzo Musetti perde in 5 set la lunga maratona con Harris ed è eliminato

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Si esaurisce subito l’esperienza di Lorenzo Musetti all’Australian Open 2023: il ragazzo di Carrara, testa di serie numero 17 del tabellone, viene sconfitto dal sudafricano Lloyd Harris, al ritorno sui grandi palcoscenici dopo un problema al polso che lo ha tenuto fuori dallo scorso Roland Garros. Il 6-4 6-1 6-7 2-6 7-6 in oltre tre ore e mezza di gioco è lo specchio della partita: primi due set in cui l’azzurro ha subito oltremodo l’offensiva dell’avversario, apparendo quasi sorpreso dall’approccio del giocatore dall’altra parte della rete. Dal finale del terzo set il nativo di Carrara è salito in cattedra, riuscendo finalmente ad esprimere il suo gioco approfittando anche del calo fisico dell’avversario, ma smarrendosi nel super tie-break decisivo. Ora Harris affronterà Marton Fucsovics al secondo turno.

Il primo gioco lascia immediatamente intuire che per l’allievo di Simone Tartarini sarà una giornata assai difficile. Primi due scambi e due errori, che danno immediatamente fiducia ad Harris che non si fa pregare e strappa immediatamente il break mettendosi a condurre. Musetti avrebbe anche un’opportunità per il pari nel quarto gioco, ma il sudafricano è bravo a non farla nemmeno svolgere grazie al servizio; è l’unico vero brivido della prima frazione, condotta agilmente fino al 6-4.

Se il primo set di Musetti è stato zoppicante, l’atteggiamento nella seconda frazione è di un atleta già sconfitto. Lloyd Harris domina in lungo e in largo, fisicamente e tecnicamente sembra tornato quel giocatore che fino al problema al polso che lo ha tenuto a lungo ai box lambiva le prime trenta posizioni al mondo; dall’altra parte il nativo di Carrara non sa a che santo votarsi, ciancica verso Tartarini un ‘non riesco a concentrarmi’ a voce bassa e sbaglia molto più del solito: bastano 24 minuti per chiudere sul 6-1.

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Nella terza frazione non si può far altro che migliorare, e prova a metterci un po’ di carattere in più rispetto a quanto visto nella prima ora di gioco. Riesce anche ad essere il primo ad avere una palla break nel gioco più lungo della partita, il terzo, ma Harris è di nuovo bravo a metterci una pezza. E suona come una marcia funebre il rovescio lungo nel game successivo che significa l’ennesimo break in favore del sudafricano. E invece, la partita si stravolge d’improvviso.

Definitivamente spalle al muro, arriva una reazione da parte del Muso, grazie a due errori di Harris che gli permettono di tornare in linea di galleggiamento. Il sudafricano sembra fisicamente in difficoltà, anche perché deve ritrovare l’abitudine di giocare sui cinque set, e al tie-break ammaina le vele: Lorenzo domina e si rimette in partita. Una spinta che prosegue anche nella quarta frazione, anch’essa dominata da Musetti: la convinzione è maggiore, i colpi finalmente entrano ed Harris non è più il muro di gomma visto nei primi due set, con un rapido 6-2 si va al quinto.

L’inerzia è tutta dalla parte dell’azzurro, e tutto pare concretizzarsi nel terzo gioco, quando Lorenzo sale 15-40 e ha due palle break al sapore di vittoria. Il sudafricano però, punto nel vivo, si rianima e riesce a salvarsi. Tutto ciò inficia il morale del Muso, che nel game successivo compie tre errori in serie e regala il break ad Harris. Ma il carrarino non è più quello visto nella prima ora e mezza di gioco, sa che la partita passa dai suoi colpi e con calma si rimette in carreggiata, strappando il servizio nell’ottavo game. 

Diventa dunque il super tie-break il punto di snodo finale della sfida. Si apre con quattro errori in fila, e purtroppo gli ultimi due sono tutti di Musetti, il primo è un dritto comodo mandato lungo ed il secondo è un lob un po’ costretto, visto il colpo a volo di Harris a rete. Lorenzo ha smarrito la calma dimostrata nell’ora di gioca precedente, mentre il sudafricano inizia a mettere timidamente i piedi in campo e a spingere di più: Lorenzo non trova sbocchi e alla fine è costretto ad arrendersi.

Partita giocata ottimamente dal numero 186 al mondo, che ha trovato dalla sua parte un’ottima resa al servizio con 17 aces ed il 75% di resa con la prima di servizio (80/106), che gli ha permesso anche di annullare sette delle undici palle break che ha concesso. Tanti gli errori non forzati, 52 per entrambi, ma Harris fa leggermente meglio grazie ai 55 vincenti rispetto ai 47 di Lorenzo.

Foto: LaPresse