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Sci di fondo: INCREDIBILE FEDERICO PELLEGRINO! Klaebo battuto a Davos, vittoria commovente!

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Questa situazione, fino a ieri sera, neanche si sarebbe dovuta verificare. Invece, nel giro di poche ore, Federico Pellegrino non solo si è presentato al via della sprint a tecnica libera di Davos, ma l’ha anche vinta. Una cavalcata imprevedibile e incredibile, che riporterà da Greta Laurent e dalla nuova vita in arrivo una persona con grandissime dosi di sorriso. 2’14″31 il tempo del poliziotto di Nus, 15 centesimi migliore di quello di Johannes Hoesflot Klaebo. Vittoria numero 17 in Coppa del Mondo per Chicco a livello individuale, ventesima in assoluto e quarta a Davos, ormai sua terra d’elezione.

Le prime fasi della finale vedono Chanavat guidare su Anger, con Pellegrino che marca stretto Klaebo come nelle migliori tradizioni. Il norvegese si allarga verso sinistra, l’italiano verso destra ed entrambi vanno a caccia del transalpino, superandolo. Si entra nel finale con Klaebo-Pellegrino-Chanavat come terzetto di testa, ma a quel punto accade il miracolo: Chicco passa il dominatore e mette per un decimo il suo sci davanti a quello del grande e storico rivale. Lucas Chanavat chiude a 1″25.

A completare il novero dei finalisti ci sono l’altro norvegese Even Northug a 1″83, lo svedese Edvin Anger a 5″50 e infine il britannico James Clugnet a 13″39, tutti spettatori di una volata dall’esito che, per una volta, è diverso dal copione classico che abbiamo spesso visto negli ultimi anni.

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In precedenza, nei quarti, il miglior interprete italiano delle gare sprint aveva controllato con agilità il secondo quarto, stampando anche il miglior tempo assoluto in 2’17″72 (sei centesimi in meno di Klaebo) e piazzandosi davanti a Chanavat. Successivamente, in semifinale, i due grandi rivali erano stati in grado di controllare la situazione insieme, con l’italiano passato davanti al norvegese sul traguardo, per quel che poteva contare quando sia la prima che la seconda posizione garantiscono la finale.

Meno fortunati di Pellegrino (ma un po’ più di Mocellini, caduto nelle qualificazioni) gli altri due italiani nei primi 30, Davide Graz e Mikael Abram. Per l’uno, nella terza batteria, lotta fino alla fine, ma il secondo posto del francese Renaud Jay è a 26 centesimi e, oltretutto, quel quarto è lento, nell’ordine del 2’21”. Per l’altro, invece, poco da fare: nel quinto quarto paga 6″51 dal norvegese Simen Myhre.

Foto: LaPresse