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Pagelle Brasile-Croazia 3-5 (d.c.r.), voti Mondiali calcio 2022: Orsic entra e cambia la partita, Neymar gol inutile

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PAGELLE Brasile-Croazia 3-5(d.c.r.)

Brasile

Alisson, 6: non si segnalano grandi interventi del portiere del Liverpool, abbastanza inoperoso per quasi tutta la partita. Incolpevole sul gol del pareggio, dove una deviazione di Marquinhos fa infilare la palla nell’angolino basso. I giocatori croati tirano troppo bene i rigori, senza concedergli l’occasione per pararne uno.

Militao, 6: schierato ancora una volta come terzino destro adattato, il giocatore in forza al Real quando chiamato in causa nella sua area fa vedere le sue qualità, lasciando spesso il compito di attaccare ai suoi compagni. Alza il suo baricentro nella ripresa, andando anche vicino al gol a cinque minuti dalla fine dei tempi regolamentari (dal 105′ Alex Sandro s.v.).

Thiago Silva, 6.5: il capitano del Brasile non ha particolari patemi e mostra tutta la sua tranquillità e la sua sicurezza in chiusura sugli inserimenti di Perisic e Kramaric.

Marquinhos, 4.5: dopo una serata senza patemi, dal secondo tempo supplementare in poi la sua partita si trasforma in un incubo: prima la sfortunata deviazione sul gol di Petkovic, poi stampa sul palo il quinto rigore che regala la semifinale alla Croazia.

Danilo, 5.5: soffre l’intraprendenza di Juranovic e le folate di Pasalic, partita difficile per il terzino della Juve che comunque è sempre prezioso in fase di impostazione, accentrandosi spesso e prendendo più volte il ruolo di regista. Ammonito per un brutto intervento a gamba alta.

Casemiro, 6: il regista in forza al Man United fa un po’ di fatica in avvio, vedendosi scippare la palla diverse volte e non essendo il solito metronomo della costruzione brasiliana. Cresce con il passare dei minuti, senza però riuscire ad incidere nella partita.

Paquetà, 6.5: senza infamia e senza lode, fa densità in mezzo al campo ma poi si perde anche lui nella ragnatela croata che crea una sfida piuttosto scialba. Al 65esimo spreca una grande occasione per il vantaggio brasiliano tirando addosso a Livakovic, prima di riscattarsi servendo l’assist per il gol di Neymar (dal 105′ Fred s.v.).

Raphinha, 5.5: è il giocatore del Brasile che ha tirato più volte in porta (6) ma è ancora fermo a quota 0 gol nel Mondiale, in questa partita l’attaccante del Barcellona non riesce ad essere particolarmente incisivo, sbagliando più di qualcosa anche “in zona” dribbling; è lui il primo richiamato in panchina da Tite (dal 56′ Antony, 6: è il primo cambio, ma anche lui non riesce a dare la scossa e a scardinare l’ottima difesa della Croazia).

Neymar, 8:  è lui che sblocca una partita che stava diventando un incubo per tutto un popolo. Spettacolare azione del n.10, che dopo uno scambio con Paquetà scarta tutti e deposita in rete. Peccato però che il suo gol non serva a nulla e l’incubo brasiliano si avvera poco più tardi. Probabilmente designato per battere il quinto rigore, non andrà mai a batterlo.

Vinicius Junior, 6.5: inizio intraprendente di partita, cercato fin da primi minuti anche con lanci lunghi, il talento del Real ha più volte superato Juranovic, creando sempre grande apprensione alla difesa croata. Il più pericoloso degli attaccanti schierati da Tite si spegne però nella ripresa, quando viene sostituito per dare spazio a un altro blanco (dal 64′ Rodrygo, 5: prova a dare più vivacità alla manovra offensiva del Brasile, riuscendoci a fasi alterne. Tira malissimo il calcio di rigore e ha sulle spalle una fetta importante dell’eliminazione).

Richarlison, 6: l’attaccante verdeoro non è grande protagonista in avanti, ma prezioso in fase di ripiegamento per recuperare subito palla, come per esempio in avvio di partita su Modric. La sua velocità e il suo fiuto del gol però non si sono visti questo pomeriggio, quando ha lavorato soprattutto come uomo assist liberando un paio di volte Neymar al tiro (dal 84′ Pedro, 6: la punta del Flamengo si posiziona subito al centro dell’area, lavorando di sponda per gli inserimenti dei suoi compagni; segna il suo rigore).

C.T. Tite, 5: il suo Brasile si affida molto alle giocate individuali, e nonostante cresca nel secondo tempo non riesce a sbloccare la partita. Lui cambia quasi tutti gli attaccanti, non ottenendo gli effetti sperati. Passa in vantaggio con Neymar, cala l’attenzione nel secondo tempo supplementare ed esce alla lotteria dei rigori. Probabilmente finisce qui la sua avventura da commissario tecnico della nazionale brasiliana.

Croazia

Livakovic, 8.5: è ancora protagonista ai rigori, dove para il primo rigore mettendo subito in discesa la strada della Croazia. Nel secondo tempo tiene in vita la sua nazionale con diversi interventi decisivi. E’ il miglior portiere del Mondiale.

Juranovic, 7: soffre in avvio le accelerazioni del cliente che staziona sulla sua fascia, un certo Vinicius, ma non rinuncia mai a rendersi protagonista in avanti, giocando una grandissima partita dominando sulla fascia destra.

Lovren, 6.5: insieme al giovane al suo fianco riesce a non concedere mai spazio in profondità e in velocità al quartetto offensivo avversario. Sempre attento in chiusura, l’esperto difensore croato gioca una grande partita.

Gvardiol, 6.5: probabilmente il miglior difensore della competizione fino ad ora, gioca altri 90 minuti di assoluta personalità guidando la difesa croata e concedendo davvero poco al super attacco brasiliano. Salva un gol fatto su Neymar ad inizio ripresa, ed è incolpevole sul gol preso.

Sosa, 5: torna in campo riprendendosi la sua fascia dopo aver saltato per un leggero infortunio l’ottavo di finale contro il Giappone soffre parecchio la velocità di Raphinha prima e Antony poi, andando in difficoltà soprattutto nella ripresa. Non interviene sul gol di Neymar, lasciandosi saltare come un birillo (dal 110′ Budimir s.v.).

Modric, 8: il n.10 e giocatore con più qualità ed esperienza della Croazia sale di livello tanto quanto salgono di livello gli avversari, è il fulcro del gioco della sua nazionale; onnipresente in mezzo al campo. Crea e dipinge calcio in Qatar, spiazza Allison dal dischetto.

Brozovic, 6: sempre al posto giusto nel momento giusto il centrocampista classe ’92 gioca come al solito un primo tempo di corsa, sacrificio e qualità sia in difesa che in attacco. Spreca clamorosamente al minuto 102 la grande giocata di Perisic che avrebbe potuto mandare avanti la sua nazionale (dal 114′ Orsic, 8: entra, corre e serve l’assist per il gol del pareggio; poi tira un rigore a fil di palo semplicemente perfetto. Ha giocato poco più di 5 minuti, ma è diventato uno degli eroi nazionali).

Kovacic, 6: sale di qualità come i suoi compagni di reparto, corre tantissimo e anche lui è autore della miglior gara da inizio Mondiale (dal 105′ Majer, 6.5: entra per il secondo tempo supplementare, porta energia alla Croazia e trasforma il suo rigore).

Pasalic, 6.5: schierato titolare a sorpresa dal CT Dalic, il tuttofare atalantino gioca una buonissima gara, rendendosi pericoloso per la retroguardia sudamericano soprattutto decentrandosi e partendo sulla corsia di destra, come quando al tredicesimo minuto mette un traversone al bacio sul quale Perisic non riesce a ribadire in rete (dal 72′ Vlasic, 6: non si vede molto dal suo ingresso in campo, i numeri di palloni toccati si possono contare sulle dita di una mano; segna un importantissimo primo rigore).

Kramaric, 6: fa a sportellate con i centrali del Brasile, che gli rendono difficile la vita. Il meno visibile del tridente croato, il suo lavoro risulta comunque prezioso, esce per dare spazio alla punta di peso inserita da Dalic (dal 72′ Petkovic, 7.5: non entra benissimo in partita, si fa trovare nel posto giusto e con il suo gol fa resuscitare la Croazia quando sembrava morta).

Perisic, 6: è sua la più grande occasione per la Croazia, il tentativo di ribadire in rete il cross di Pasalic non va a buon fine anche per l’ottimo disturbo di Militao. Il suo Mondiale è senza dubbio svoltato dopo la grande partita giocata contro il Giappone, nel primo supplementare serve un assist al bacio dopo una giocata incredibile per Brozovic, che spreca tutto.

C.T. Dalic, 7.5: IMPRESA STORICA! Imbriglia il Brasile giocando una gara di grande attenzione in difesa e di ottima gestione della palla in attacco. Sembravano spacciati dopo il gol di Neymar, ma il grande carattere della sua squadra viene fuori nel momento più difficile e riescono a portare la partita ai calci di rigore dove tutti i suoi rigoristi sono infallibili. Si continua a sognare.

Foto: LaPresse