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MotoGP, Francesco Bagnaia è diventato grande. È il momento della festa, ma “gli esami non finiscono mai”

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Francesco Bagnaia ieri ha raggiunto il pinnacolo a cui può ambire qualsiasi pilota motociclistico, ovvero il titolo iridato di MotoGP. Pecco si è issato al vertice del Motomondiale completando un percorso di crescita, durante il quale non sono mancati gli inciampi. Nella classe regina c’è stata una stagione di proverbiale gavetta (2019), una in cui il potenziale ha cominciato a intravedersi sotto a una superficie rappresentata da errori e sfortuna (2020), una di formazione ad alto livello (2021) e quella della consacrazione (2022).

Tante volte, durante questo quadriennio, il piemontese è finito a terra. Fisicamente e metaforicamente. Eppure, si è sempre rialzato con una perseveranza fuori dal comune che, peraltro, ha rappresentato il carburante primario per arrivare alla conquista del Mondiale. Anche quando Fabio Quartararo era distante 91 punti. Eppure non è stata una questione di mera pervicacia, perché Bagnaia nel frattempo è maturato sul piano sportivo. Ad esempio ha dimostrato di saper vincere in maniera diversa dallo schema prediletto, ovvero impostare la gara sul proprio ritmo andando in fuga sin dai primi giri. Soprattutto, nella fase più delicata della stagione ha imparato a correre per i piazzamenti, capendo come, nell’ottica di un campionato, non ha senso cercare di guadagnare 9 punti se si rischia di perderne 16, in particolar modo se il proprio contendente diretto è già finito a terra.

Il Pecco di fine 2022 è quindi profondamente diverso da quello che mise piede in MotoGP poco meno di quattro anni fa. Anzi, è ben differente persino dal pilota salito in sella a una Ducati Factory a inizio 2021. È un centauro forgiato dal fuoco e dalle fiamme agonistiche. Ha commesso tanti errori, ma da essi ha tratto le lezioni necessarie a non ripeterli. La conquista del titolo iridato non solo rende ininfluenti i capitomboli del passato, ma li tramuta persino in accadimenti utili, perché non hanno avuto conseguenze nefaste sull’esito della stagione e hanno consentito al diretto interessato di diventare più solido.

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Questo, però, è quanto è stato. Il presente è festa e puro godimento. Cosa riserva, invece, il futuro? Il 2023 si annuncia una stagione ancora diversa rispetto alle quattro precedenti. Tanto per cominciare il venticinquenne piemontese ha testimoniato di poter essere un Campione del Mondo. Il numero 1 sulla carena, reale o metaforico, lo tramuta nel nuovo punto di riferimento della categoria. A onore del vero, c’è chi lo ha già capito in anticipo. La polemica relativa ai “ganci” cercati da Marc Marquez dimostra come l’iberico abbia battezzato Bagnaia quale nuova stella polare della MotoGP.

Inoltre cambieranno le dinamiche interne al team. Ducati ha puntato forte su Pecco nel momento in cui è venuto meno Andrea Dovizioso, con il quale c’era l’intenzione di proseguire la collaborazione. Borgo Panigale ha sbancato, in una sorta di remake di quanto accaduto nel 2006, quando gli attori coinvolti furono Sete Gibernau e Casey Stoner. Cionondimeno, nell’ultimo biennio il Factory Team esisteva in funzione del piemontese, con buona pace di Jack Miller, il quale ha recitato nel migliore dei modi un ruolo di supporto, non avendo i crismi per essere protagonista assoluto.

Nel 2023, invece, l’australiano sarà sostituito da chi ha ambizioni da prim’attore. Bagnaia ormai è “diventato grande” e non c’è più bisogno di “coccolarlo”. La coesistenza con Enea Bastianini non si annuncia facile, perché Francesco non avrà più a fianco un amico pronto a farsi da parte se necessario, bensì il rivale di una vita agonistica. Oltre a ciò, bisognerà imparare a gestire il ruolo di “numero uno”, con tutti gli onori e gli oneri del caso. Cambiano le aspettative, perché il potenziale si è tramutato in fatti.

“Gli esami non finiscono mai” insegna Eduardo De Filippo. Per superarli bisogna giocoforza studiare. Pecco ha dimostrato di saperlo fare bene e di applicare le conoscenze acquisite, guadagnandosi la laurea di Campione del Mondo. Quella non gliela toglie nessuno. Ora, però, si sale ulteriormente di livello. Dall’anno prossimo, cominciano i Master.

Foto: MotoGPpress.com