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Artistica

Chi è Rebeca Andrade? La Campionessa del Mondo che incarna la nuova ginnastica artistica: tre crociati rotti e la rinastica

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Rebeca Andrade è stata incoronata Reginetta della Polvere di Magnesio ed è la nuova Campionessa del Mondo nel concorso generale individuale, la gara che premia la ginnasta più completa in circolazione. Il trionfo di Liverpool è stato ampiamente meritato, siamo oggettivamente al cospetto di quella che al momento è la miglior atleta nel panorama internazionale: con Simone Biles ai box a tempo indefinito (la rivedremo mai in pedana?), con Sunisa Lee a riposo per proprie scelte e con Angelina Melnikova esclusa dalle competizioni per il blocco inflitto alla Russia, la 23enne nativa di Guarulhos (nei pressi di San Paolo) ha dimostrato una ginnastica rimarchevole e di rara bellezza. Meglio di lei non c’è nessuna, come dimostra il punto e mezzo inflitto alla statunitense Shilese Jones.

Siamo al cospetto di una ginnasta davvero completa, senza punti deboli, dotata di picchi praticamente in tutti gli attrezzi e in grado di fare la differenza in ogni occasione. La sudamericana è il mix perfetto di quello che serve al momento per convincere i giudici, abbracciando tutti i punti focali del Codice dei Punteggi: potenza, acrobatica, eleganza, interpretazione degli esercizi, pulizia esecutiva, elevata difficoltà, espressività, solidità, estro e fantasia. La classe 1999 fornisce sempre l’impressione di divertirsi mentre si esibisce e lo fa con uno stile personale, armonioso, vitale e costantemente in evoluzione, non è mai robotica o ripetività ma conferisce sempre un tocco di unicità a quello che fa in ogni gara ed è proprio questo che la differenzia nel panorama attuale.

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La carriera di Rebeca Andrade è stata funestata da ben tre operazioni al legamento crociato anteriore: l’ultima nel 2019, oggettivamente non si pensava nemmeno che potesse tornare in attività e sicuramente non a questi livelli. Con immensa caparbietà ha stupito il circuito e si sta rivelando una perfetta Reginetta, meritevole di detenere lo scettro iridato: per la prima volta nella storia il titolo finisce in Brasile, è la seconda volta che la Campionessa del Mondo non proviene dagli USA o dall’Europa orientale (l’altra è Vanessa Ferrari, trionfatrice nel 2006). Un’apoteosi che arriva in età matura e dunque che verrà ancora più goduta da questa bella ragazza, che ieri sera avvolta nel suo body bianco è stata apprezzata anche per la sua bella fisicità e per la gioia che traspariva da un sorriso illuminante.

L’allieva di Francisco Porath (ma non dimentichiamoci che in passato è stata seguita anche dal guru Valery Liukin) si è presentata a Liverpool da vice campionessa olimpica. A Tokyo, infatti, commisse alcune sbavature al corpo libero durante l’ultima rotazione e perse il titanico scontro diretto con Sunisa Lee per appena 135 millesimi, dovendosi accontentare della medaglia d’argento. Pochi giorni dopo, però, si laureò Campionessa Olimpica al volteggio, specialità di cui detiene anche il titolo iridato (non lo potrà difendere sabato pomeriggio, perché in qualifica ha sbagliato il secondo salto ed è stata esclusa dall’atto conclusivo). Esplosiva alla tavola (ieri 15.166), rovente al corpo libero (14.400), tonica alle parallele (13.800 con una sbavatura, lo scorso anno fu d’argento ai Mondiali alle spalle di Nina Derwael) e mai arrendevole alla trave (13.533). La perfetta ginnasta all-around che ha riscritto un pezzetto di storia: si merita tutto dopo i tanti problemi fisici avuti all’inizio della carriera.

Photo LiveMedia/Filippo Tomasi