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ATP Finals 2022: Novak Djokovic suona la sesta ed eguaglia Federer, battuto Casper Ruud

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Sono sei per Novak Djokovic. Il serbo diventa il giocatore meno giovane a fregiarsi del titolo di campione delle ATP Finals. Al Pala Alpitour di Torino la sua sesta vittoria in finale, ottenuta per 7-5 6-3 in un’ora e 32 minuti sul norvegese Casper Ruud, lo porta inoltre a eguagliare Roger Federer per numero di successi complessivi, un obiettivo che inseguiva ormai dal 2016, anno successivo al poker di vittorie a Londra. Si tratta del 91° titolo della carriera, a una lunghezza da Rafael Nadal e a 12 proprio da Federer.

Il primo set la sua grande dose di lotta ce l’ha. Djokovic subito guadagna due palle break, ma Ruud riesce a prendere in mano il gioco con il servizio, a sventare il pericolo e poi a salire 0-30 nel terzo game. Mentre il norvegese infila una lunga serie di 14 punti di fila alla battuta, il serbo mostra un piccolo momento di debolezza, prontamente superato senza neanche un rischio. Torna, peraltro, ad avere chance sul 4-3 in proprio favore, ma anche stavolta non gli viene concesso il vantaggio. Quando tutto sembra parlare del tie-break, Ruud, da 30-15, ha un improvviso calo: un paio di errori gratuiti e, d’improvviso, il set se ne va. 7-5 Djokovic.

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Il contraccolpo il norvegese lo subisce in maniera chiara nel quarto game del secondo parziale, in cui viene sostanzialmente dominato dal suo avversario. Arriva il secondo break della partita, e nel gioco l’ex numero 1 del mondo è semplicemente superiore, trovando sempre spinta da fondo e fornendo il suo solito contributo in termini di recuperi e visione del campo. Qualche problema arriva nel nono game, soprattutto di dritto, ma sul 30-30 uno scambio infinito (36 colpi) lo porta al match point. Modalità per sfruttarlo: ace al centro, braccia al cielo e gioia con la famiglia.

In termini statistici, inattaccabile il discorso legato al servizio: 85% (33/39) di punti vinti con la prima, 69% (11/16) con la seconda, in questo caso contro il 35% (6/17) di Ruud. Conta, però, che Djokovic abbia lanciato segnali veramente importanti in vista di un 2023 nel quale sarà particolarmente motivato al fine di scrivere ancora pagine di tennis.

Foto: LaPresse