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Tennis: Andreas Seppi, a Ortisei la fine di una splendida carriera

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Andreas Seppi non voleva finirla qui. L’ha chiusa come intendeva lui: da lottatore, con le caratteristiche di sempre, in casa sua, a Ortisei, nel Challenger delle sue terre. Quello che è accaduto oggi dice che il tedesco Yannick Hanfmann l’ha battuto per 5-7 6-4 6-3, quello che non racconta il punteggio è che queste due ore sono state un modo agonistico per salutare una persona tra le più rispettate degli ultimi vent’anni di tennis.

Perché Seppi è stato questo: un giocatore che verrà ricordato non solo per i numeri (18 del mondo, capace di battere Rafael Nadal nel 2008 e Roger Federer nel 2015, autore di scalpi di top ten in serie dal 2005 al 2019 toccando praticamente tre generazioni di tennisti). Il suo ricordo rimarrà anche in chi ha saputo apprezzarne le qualità umane: mai una parola fuori posto, sempre misurato nella buona come nella cattiva sorte.

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Alla fine della partita, un commosso Andreas ha trovato la forza di dichiarare: “Sicuramente sono stati anni fantastici. Mai avrei pensato di poter giocare a questi livelli fino a 38 anni. Si chiude un capitolo importante della mia vita, ma inizia un altro ancora più bello con la mia famiglia“. Con qualche lacrima, che gli si concede tranquillamente, ad accompagnare anche i ringraziamenti a chi lo ha sempre sostenuto: i genitori, la moglie Michela e Massimo Sartori, l’uomo che per una vita ne ha accompagnato il percorso agonistico. Un binomio, il loro, che resterà sempre un modello da seguire per continuità e rendimento raggiunto.

La festa vera e propria per salutare questa splendida figura del nostro tennis ci sarà venerdì alle 20:30. Quello di oggi è stato quasi soltanto un antipasto, ma che antipasto. Il saluto ideale, con il fuoco agonistico dentro, di un uomo che, in silenzio, ha fatto un rumore enorme.

Foto: LaPresse