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MotoGP, l’Italia s’è desta! Quattro doppiette nel 2022, non capitava dal 2006. È iniziata la remuntada sulla Spagna?

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Francesco Bagnaia primo, Enea Bastianini secondo. Questo l’esito del Gran Premio di Malesia di MotoGP. Due piloti italiani nelle prime due posizioni, una dinamica alla quale ci eravamo disabituati. Eppure, a ben guardare, questo 2022 rappresenta una sorta di rinascita dal punto di vista delle doppiette firmate dai centauri nati nel Bel Paese. Se ne contano, infatti, ben 4. Prima di Sepang, Pecco e La Bestia avevano già realizzato l’uno-due anche a Misano e Alcañiz (in questo caso con il riminese davanti al piemontese). Inoltre, ad Assen, alle spalle di Bagnaia si era piazzato Marco Bezzecchi.

Quattro doppiette nella stessa stagione sono tante. Bisogna tornate al 2006 per trovare qualcosa di analogo. Sedici anni fa se ne inanellarono 6, tutte composte da una combinazione formata da Valentino Rossi, Loris Capirossi e Marco Melandri. Nell’elenco è persino compresa una tripletta, perché a Motegi il terzetto monopolizzò il podio (con Capirex a vincere davanti al Dottore e a Macho). Tripletta da cui peraltro ieri non si è andati lontanissimi, perché Bezzecchi ha concluso 4°, così come aveva fatto Luca Marini a Misano…

Insomma, l’Italia della MotoGP torna ad avere più frecce nella propria faretra e, soprattutto, comincia a riguadagnare terreno sulla Spagna, che nel frattempo aveva superato lo Stivale. Non certo in termini di vittorie assolute (sotto questo punto di vista, siamo 264 a 181 in favore dell’Italia, con un tonitruante 11-2  nell’annata corrente), bensì sul piano delle doppiette. Gli iberici ci avevano scavalcati alla voce uno-due, issandosi addirittura a +10 dopo il trionfo di Rio Hondo, dove Aleix Espargarò si era imposto davanti a Jorge Martin (e ad Alex Rins, che aveva messo la proverbiale ciliegina sulla torta).

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Cionondimeno, a partire dall’estate, l’Italia ha cominciato a ridurre il divario. La forbice si sta richiudendo e, a oggi, il conteggio dice che il Bel Paese insegue a quota 71 con gli spagnoli a 77. Merito soprattutto del tris d’assi rappresentato da Marc Marquez, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, i quali hanno garantito affermazioni a raffica e saturazione iberica dei quartieri nobili delle classifiche. Però, forse, il vento sta cambiando.

Bagnaia, Bastianini, Marini, Bezzecchi sono coetanei o quasi, essendo venuti al mondo tra il gennaio 1997 e il novembre 1998. Un’autentica generazione affacciatasi in MotoGP negli ultimi anni e in fase di maturazione. C’è chi è più avanti in questo processo e chi, invece, è più acerbo. Ognuno di loro, però, sta indubbiamente progredendo. Nel 2023 condivideranno nuovamente la moto, quella Ducati che quest’anno è il mezzo da battere. Nessuno sa come evolveranno le loro carriere, ma chissà che il futuro della MotoGP non possa assumere tinte azzurre. Non solo per merito di chi, tra un paio di settimane, potrebbe festeggiare il successo supremo…

Foto: MotoGPpress.com