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Formula 1

F1, la vittoria del Mondiale 2022 di Max Verstappen: Ferrari incapace di sviluppare la macchina

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Sipario. Il Mondiale 2022 di F1 ha ancora quattro GP da disputare (Stati Uniti, Messico, Brasile e Abu Dhabi), ma il titolo piloti è già andato in archivio e quello costruttori è molto prossimo. L’olandese Max Verstappen, infatti, si è laureato per la seconda volta consecutiva in carriera campione del mondo. L’alfiere della Red Bull ha suggellato un’annata incredibile, fatta da 12 successi stagionali e ha meritatamente ottenuto l’iride. Per la Ferrari poco da fare al cospetto del dominio di Max che in questo 2022, ben supportato dal team di Milton Keynes, è stato il più consistente di tutti.

Per la Rossa un campionato di rilancio, rispetto alle annate infauste del 2020 e del 2021, ma la presa di coscienza è che per puntare al successo mondiale c’è ancora un gap importante da colmare. Nei fatti, la scuderia di Maranello nei 18 appuntamenti andati in scena ha vinto in solo quattro circostanze (Bahrain, Australia e Austria con Charles Leclerc e Gran Bretagna con Carlos Sainz), raccogliendo un totale di 17 podi, rispetto alle 14 affermazioni e i 23 podi di Red Bull.

Cosa è mancato? In primis, lo sviluppo della vettura non è stato all’altezza della situazione. La Ferrari, dopo la partenza sprint nei primi tre round dove ha vinto due volte, ha ottenuto nei restanti quindici weekend solo due successi, mentre Verstappen ha imposto il suo dominio, forte di una scuderia che ha saputo aggiornare la propria monoposto al meglio, cambiando decisamente passo dal GP del Belgio in avanti. Aspetti, da dire, un po’ offuscati dal caso “Budget Cap” emerso nell’ultima settimana.

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Dal round di Spa-Francorchamps, infatti, la Rossa non ha mai vinto, mentre la squadra anglo-austriaca ha centrato sempre il bersaglio grosso. E’ chiaro che nel computo complessivo hanno avuto un peso importante i sette ritiri nella prima parte del campionato, tre dei quali quando Ferrari comandava le gare, senza contare i grossi errori di strategia commessi, come a Montecarlo, quando da una possibile doppietta (primo-secondo) si è passati a un secondo e quarto posto. In tutto questo discorso, non si può non tener conto anche degli effetti della direttiva tecnica 39 che la FIA ha imposto dal Belgio per la gestione del porpoising con una metrica “cambiata” dal fine-settimana di Singapore.

A Maranello dovranno quindi trarre spunto da quello che non ha funzionato per ripartire nel 2023 con più efficienza in ogni aspetto, considerando che l’anno venturo potrebbe tornare in auge la Mercedes.

Riepilogando schematicamente il tutto:

MONDIALE F1 2022

PRIMA PARTE (dal GP del Bahrain al GP d’Ungheria, 13 GP)

Ferrari con quattro vittorie e 11 podi (334 punti) e sette ritiri, di cui tre quando la Rossa era in testa.

Red Bull con nove vittorie + due successi nelle Sprint Race (431 punti), sedici podi e cinque ritiri.

SECONDA PARTE (dal GP del Belgio al GP del Giappone, 5 GP e 4 gare restanti)

Ferrari con zero vittorie e sei podi (120 punti) e un ritiro.

Red Bull con cinque vittorie e sette podi (188 punti) e zero ritiri.

Foto: LaPresse