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US Open 2022, Matteo Berrettini: “L’aver giocato poco è uno svantaggio, ho impiegato tre settimane per riprendermi dal Covid”

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Ci sono cose che solo chi ha giocato può comprendere. Da esterni non si può che criticare il livello di gioco espresso da Matteo Berrettini nell’ultimo incontro degli US Open 2022. Il romano ha vinto, ma non ha convinto, come si suol dire: il successo in quattro set, con tanta sofferenza, contro un tennista di livello inferiore come il francese Hugo Grenier, ha portato a farsi delle domande sulle effettive prospettive dell’azzurro in questo torneo.

Se si facessero valutazioni, partendo da un tennista nel pieno della sua condizione fisica e mentale, si potrebbe arrivare a dire che il percorso dell’italiano potrebbe portarlo alle semifinali, essendo quello con le maggiori credenziali in rapporto alla superficie in cui si gioca.

Tuttavia, il Berrettini falloso e discontinuo della sfida contro Grenier non fa stare tranquilli, specie pensando al prossimo incrocio contro un redivivo Andy Murray. Dalle sue parole in conferenza stampa (fonte: Ubitennis), si comprendono aspetti interessanti.

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In primis, la sua forma: “Quando non giochi, fai appello alle risorse mentali per non mollare e tornare più forte di prima. Soprattutto quando hai un’operazione come ce l’ho avuta io alla mano destra. La prima volta che ho provato a prendere in mano una racchetta non riuscivo nemmeno a impugnarla. Quindi è vero che non ho giocato molto, ma comunque ho usato energie per tornare. Quindi è per questo che a volte mi sento svuotato allo stesso modo. In ogni caso ora mi sento molto bene e pieno di energia. Sono felice di stare bene e di essere qui allo US Open. Non vedo l’ora di giocare la prossima partita“, ha precisato il tennista del Bel Paese.

Una rivelazione sul Covid contratto a Londra, causa del forfait a Wimbledon: “Non è stato facile. Mi ci sono volute tre settimane per sentirmi meglio. Faticavo a livello muscolare nel tornare in forma. Ma ora sto bene di nuovo, e sono entusiasta”.

Matteo quindi è pronto fisicamente ad affrontare Murray, con cui ha avuto anche il piacere di allenarsi prima del torneo, ma sarà da capire quali saranno le risorse mentali a sua disposizione. E’ un po’ questo il punto interrogativo per l’italiano, in quanto per le poche partite disputate vengono a mancare sicurezze e certezze.

Foto: LaPresse