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US Open 2022: Jannik Sinner contro Ivashka per i quarti. Nadal e Alcaraz, antenne dritte. States d’assalto tra le donne

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Tecnicamente è come se ci fossero già entrati ieri, ma a livello prettamente cronologico è oggi che gli US Open entrano nella seconda settimana. Lunedì di festa in quel di New York, lunedì da godere anche per il tennis italiano, che può tornare a piazzare due suoi esponenti ai quarti di finale, come aveva già fatto agli Australian Open nel mese di gennaio.

Uno dei due protagonisti di allora è già certo, ed è Matteo Berrettini. L’altro, Jannik Sinner, ha un ostacolo, che è quello del bielorusso Ilya Ivashka, di sicuro da non sottovalutare, ma sul quale è favorito soprattutto perché, in assenza di precedenti, si possono individuare chiavi tennistiche. Se l’uomo che ha eliminato Lorenzo Musetti, e che avrebbe sposato la via delle arti marziali se avesse seguito le idee del padre, con il toscano ha saputo far male di dritto per le caratteristiche del toscano che a tratti andavano a nozze con le sue, così potrà fare meno con l’altoatesino. Questo perché il numero 1 d’Italia ha grande capacità di coprire il campo e, soprattutto, è uno con il quale non è consigliabile impostare lo scambio sulle mazzate da fondo. Ne sa qualcosa Brandon Nakashima, dato che l’americano, per provare a tenerlo per due ore, ci ha rimesso gli ultimi due set.

Si potrebbe avvicinare lo scontro con Carlos Alcaraz, ma se Sinner è chiaramente preferito a Ivashka, il murciano qualche problema con il croato Marin Cilic potrebbe averlo. Il paradosso è che tutto, ad ora, gioca a favore dello spagnolo: non ha perso un set, ha mostrato molto di buono e, per di più, Cilic in due confronti sul veloce non ha ancora conquistato un parziale contro di lui. 3 set su 5, però, sono un’altra storia, quella che ha visto il croato diventare campione a New York nel 2014. E questo 2022 lo sta vedendo concentrare bene gli sforzi sugli Slam, come prova la semifinale al Roland Garros. In breve, il classe 2003 iberico non si porta il successo da casa.

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Ed anche Rafael Nadal non può certo dirsi tranquillo, dovendo incontrare l’americano Frances Tiafoe, che sta vivendo forse il suo tempo perfetto, nel pomeriggio dell’Ashe (una scelta che si spiega proprio col tipo di giornata negli States). Due i confronti tra loro, cinque set vinti dal maiorchino e nessuno dal nativo del Maryland. Qui la storia, però, è diversa: ancora nessun parziale ceduto da Tiafoe e Nadal che non ha convinto nei primi due match, ritrovandosi però a fare 18 con il francese Richard Gasquet, uno che le chiavi contro il mancino di Manacor le ha sempre smarrite. In attesa ci sarà il vincitore del confronto tra il britannico Cameron Norrie e il russo Andrey Rublev (1-1 nei precedenti). Norrie è favorito soprattutto per un motivo: ha speso meno energie e sa bene che il suo avversario potrebbe ancora avere nelle gambe i 5 set veramente duri con il canadese Denis Shapovalov. Nondimeno, va detto che si è trattato della prima vera prestazione di alto livello di Rublev da parecchio tempo, considerato che dopo il Roland Garros ha combinato poco in rapporto alle sue doti.

In campo femminile, fa rumore il fatto che la polacca Iga Swiatek sia piazzata di nuovo sul Louis Armstrong Stadium, ed è la terza volta su quattro occasioni. D’accordo, ci sono due americane, è un giorno di festa e l’Arthur Ashe Stadium vive quest’oggi dell’orgoglio a stelle e strisce, ma che la dominatrice del circuito WTA, con il doppio dei punti sulla seconda, debba essere continuamente relegata fuori dal centrale è quantomeno curioso. Tanto più che il confronto non è neanche così banale, perché la tedesca Jule Niemeier ha raggiunto i quarti a Wimbledon, solo che i punti (come varie altre) non li ha mai potuti avere. Confronto inedito tra le due giocatrici; la vincitrice avrà in premio una tra la padrona di casa Jessica Pegula, che in silenzio (ma non troppo) punta al terzo quarto Slam in stagione, e una rinata Petra Kvitova. Chissà se questo, per la ceca, si trasformerà nello Slam della rivincita definitiva su parecchie vicende, sia tennistiche (per risultati) che personali. Ad aiutarla ci sono i precedenti, che dicono 2-0.

Più che in ogni altro confronto degli ottavi femminili, in quello tra l’americana Danielle Collins e la bielorussa Aryna Sabalenka serviranno gli elmetti in tribuna. Per la giocatrice a stelle e strisce, infatti, parlano i 52 vincenti (in due set!) messi a segno contro la francese Alizé Cornet, mentre è ben noto l’istinto di Sabalenka: appena possibile, tirare forte. 0-3 nei precedenti, due dei quali si sono giocati proprio a Flushing Meadows, nel 2018 e 2021. In palio c’è un appuntamento con una tra l’altra bielorussa Victoria Azarenka, ad oggi pur sempre la più nota nonostante gli attuali giochi di ranking, e la ceca Karolina Pliskova. Il bilancio è di perfetta parità: 4-4. L’ultima volta che le due si sono incrociate, però, risale al 2019, ai quarti del Foro Italico di Roma. Molto è cambiato per l’una e per l’altra, ma il sapore di un classico resta ed è anche di quelli che lasciano presagire un terzo set.

Foto: LaPresse