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Pattinaggio artistico: il caso Valieva si infiamma: sentenza prevista a breve, rumors incessanti

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Il caso di Kamila Valieva – stella del pattinaggio artistico russo sotto indagine da parte dell’Agenzia Mondiale Antidoping per un test fallito nel mese di dicembre 2021 e scoperto durante le Olimpiadi di Pechino 2022 – si infiamma nuovamente. Quando sembra essere prevista a breve l’attesissima sentenza, nella giornata di oggi, mercoledì 21 settembre, sono emerse nuove indiscrezioni, poi smentite.

Andiamo con ordine. A smuovere le acque ci ha pensato l’agente sportivo Andrei Miktov che, attraverso la piattaforma Telegram, ha pubblicato delle informazioni prontamente rilanciate dalla stampa statunitense, dal primo giorno in prima linea sul tema. Nel contenuto, oltre ad alcune teorie sul motivo del rinvio della sentenza, l’agente ha sostenuto fondamentalmente come la RUSADA (l’agenzia antidoping russa) sia attualmente in possesso di alcune prove schiaccianti che inchioderebbero Valieva, alcune di queste potenzialmente addirittura di natura aggravante.

Dopo poco meno di un’ora però la RUSADA stessa, attraverso un comunicato stampa, ha seccamente smentito le indiscrezioni, richiamando il codice Mondiale Antidoping: “RUSADA non conferma le informazioni circolate nelle ultime ore né condivide i dettagli dell’indagine. Richiamiamo ancora una volta la vostra attenzione sul fatto che, in conformità con il codice mondiale antidoping, l’indagine è stata condotta su una persona protetta“.

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Il destino di Kamila Valieva dunque è ancora appeso a un filo e senza alcuna certezza, malgrado dall’altra parte dell’oceano siano già convinti della sua colpevolezza, arrivata tramite altri rumors che sarebbero a conoscenza della positività del cosiddetto campione B, l’ago della bilancia di tutta la questione.

Foto: LaPresse