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Coppa Davis 2022, Sinner e Berrettini in campo tra pochi giorni. Le avversarie dell’Italia e l’importanza del doppio

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Jannik Sinner e Matteo Berrettini finalmente insieme in Coppa Davis: a Bologna, dove il nuovo format celebra un altro capitolo con l’ennesima modifica nel tentativo di ristabilire qualcosa di modificato troppo velocemente e con troppa voglia di passare all’incasso da parte dell’ITF, i due migliori giocatori italiani saranno in scena uno di fianco all’altro. Non in doppio, chiaramente, perché come vedremo le idee di Filippo Volandri sono altre, ma in singolare senza dubbio.

Partirà favorita, la squadra azzurra, in quel dell’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Su questo c’è poco da discutere: Croazia, Argentina e Svezia, in linea teorica, non avrebbero quel quid necessario per impedire agli azzurri di guadagnare uno dei due posti necessari all’approdo ai quarti di finale, dove entrano le prime due di ogni raggruppamento.

L’unica formazione che sembra realmente attrezzata per tenere a bada quella italiana si ha nella Croazia. Questa, infatti, gode di un particolare momento dei suoi due migliori giocatori, Marin Cilic e Borna Coric. Il primo è ritornato in auge nel 2022, con una semifinale al Roland Garros e l’ottavo contro Alcaraz agli US Open, il secondo ha compiuto un’impresa vincendo a Cincinnati con l’uso del ranking protetto. Nonostante questo, non è andato molto lontano a New York, il che fa pensare che per il momento si sia trattato di un colpo isolato. Rimane comunque da tenere d’occhio, così come restano da osservare Borna Gojo, che tanto male ha fatto a Torino, e il doppio formato da Nikola Mektic e Mate Pavic, che hanno ceduto la leadership mondiale, ma sempre tra i migliori interpreti rimangono. Non per caso, Volandri ha sacrificato Lorenzo Sonego per far entrare, insieme a Lorenzo Musetti, Simone Bolelli e metterlo presumibilmente al fianco di Fabio Fognini: in breve, la coppia più collaudata possibile.

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Più relativi i problemi che può creare l’Argentina: tra Diego Schwartzman, Francisco Cerundolo e Sebastian Baez solo il primo è in grado di esprimersi davvero bene anche sul veloce, mentre il secondo non è al livello dei big (e nemmeno di Andy Murray, come si è visto a Flushing Meadows) e del terzo bisogna comprendere le condizioni dopo il ritiro contro Alcaraz all’esordio newyorkese, anche se stava facendo molto bene in quel contesto (del resto non era il primo fuori dalle teste di serie per caso). In doppio l’attuale migliore è Horacio Zeballos, che in singolare nel 2013 ha sconfitto Nadal in situazione molto particolare e nell’altra specialità ha due finali Slam (perse) all’attivo. Maximo Gonzalez ha spesso fatto coppia con lui, così come con Bolelli, in passato: è una coppia insidiosa, ma che si può riuscire a battere. Indubbiamente, però, l’Italia è favorita nei singolari con qualunque accoppiamento.

La Svezia non può porre alcun problema di sorta. I migliori giocatori sono i due fratelli Elias e Mikael Ymer, che stanno entrambi portando a termine una discreta risalita nel ranking ATP, dove al momento sono numero 133 e 99 rispettivamente, ma si tratta anche di uomini che non hanno mai realmente mantenuto delle buone promesse presenti nel passato. I tempi della marea gialloblu degli Anni ’80 e ’90, nonché di Robin Soderling, sono terminati e non si vede all’orizzonte chi possa davvero sostituirli. Completano il quintetto Jonathan Mridha, Karl Friberg e il doppista Andre Goransson, buono, ma non eccelso.

Foto: LaPresse