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Volley, Italia e lo spauracchio Cuba. Chi sono i caraibici: Simon e Yant mettono paura

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Nonostante abbia dominato in lungo e in largo la pool E, per l’Italia il tabellone dei Mondiali di volley 2022 si prefigura come una vera e propria montagna da scalare. Colpa di un regolamento che, in maniera fin troppo esagerata, ha agevolato le padrone di casa Polonia e Slovenia, attribuendo loro in automatico la prima e la seconda testa di serie. Sul campo il ruolo di tds n.1 sarebbe toccato invece proprio alla selezione tricolore…

Gli azzurri sono dunque stati relegati in terza posizione nel cosiddetto ranking combinato dei vari gironi, che tiene conto non solo delle vittorie ottenute, ma anche dei set e dei punti conquistati. In base alla graduatoria è stato dunque stilato il tabellone ad eliminazione diretta: la prima affronta la sedicesima, la seconda contro la quindicesima e così via. Alla compagine di Fefé De Giorgi toccherà la peggiore possibile tra le terze classificate: Cuba.

Attenzione: non si tratta della compagine di ragazzini che negli ultimi anni avevano preso sonore lezioni a destra e a manca. Questa volta i caraibici schierano i grossi calibri. Un nome su tutti: Aties Robertlandy Simon, ovvero il miglior centrale del mondo che in Italia conosciamo benissimo: dopo aver lasciato la Lube Civitanova con lo scudetto in bacheca, dalla prossima stagione vestirà la casacca di Piacenza. A 35 anni fa ancora la differenza e potrebbe diventare un rebus irrisolvibile per i nostri centrali: per questo sarà fondamentale servire bene ed evitare che il palleggiatore Lyvan Diaz giochi troppi primi tempi.

L’altra stella della nazionale cubana è Marlon Yant, altro pilastro della Lube Civitanova campione d’Italia: il 21enne va considerato a tutti gli effetti come uno dei candidati alla palma di miglior schiacciatore al mondo in futuro (ma a contendergliela ci sarà anche il nostro Alessandro Michieletto). Il fatto che l’Italia si ritrovi di fronte 1/3 del sestetto titolare che ha vinto l’ultimo scudetto la dice lunga sulle difficoltà della partita.

Attenzione all’opposto Jaime Jesus Herrera, scatenato contro il Brasile e nuovo opposto di Perugia (partirà come riserva di Kamil Rychlicki), ma anche ai muri del capitano Livan Rodriguez Osoria: non sarà Simon, ma è un centrale di tutto rispetto. L’altro schiacciatore è il classe 1997 Osniel Melgarejo, che nella prossima stagione giocherà in Superlega a Milano: la qualità non manca.

Insomma, Cuba è un’avversaria che fa paura, anche se in questo Mondiale ha alternato prestazioni eccezionali ad altre decisamente sottotono. Con il Brasile era andata in vantaggio per 2-0, salvo perdere 18-16 al quinto. Successivamente i caraibici hanno lasciato un set al modestissimo Qatar, salvo perdere 3-1 contro il Giappone. E proprio la lezione dei nipponici andrà recepita dagli azzurri: Cuba non si batte provando a mettere la partita sul piano della potenza pura, perché in tal caso si rischierebbero amarissime sorprese; serviranno invece un servizio incisivo ed una difesa ferrea per minare le certezze degli avversari.

Il tabellone, come detto, si presenta come un vero e proprio Everest per gli azzurri, che successivamente si ritroverebbero ai quarti i campioni olimpici della Francia (salvo sorprese da parte dell’imprevedibile Giappone). Poi l’eventuale semifinale con una tra Slovenia, Germania, Olanda ed Ucraina. Ma stiamo correndo troppo: prima c’è da sbrogliare l’intricatissima matassa di Cuba.

Foto: Fivb