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Judo, l’Italia verso i Mondiali con tre punte conclamate e tanti volti nuovi

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Il biennio di qualificazione olimpica del judo per i Giochi di Parigi 2024 è cominciato ormai da un mese e mezzo, ma adesso l’attesa è tutta per l’evento più importante della stagione: i Campionati Mondiali Senior di Tashkent, previsti dal 6 al 13 ottobre. Una rassegna iridata molto pesante anche in ottica cinque cerchi, perché mette in palio un massimo di 1000 punti validi per i ranking olimpici. La squadra azzurra si presenterà in Uzbekistan con ambizioni importanti, sulla scia degli incoraggianti riscontri raccolti tra Europei ed eventi World Tour andati in scena sinora nel 2022.

Il movimento italiano può contare al momento su tre punte conclamate pronte a svolgere un ruolo da protagoniste in vista del Mondiale, senza sottovalutare però una lunga serie di possibili outsider in grado di arrivare fino in fondo a Tashkent. Odette Giuffrida resta un punto di riferimento indiscusso per il judo tricolore, nonostante il deludente settimo posto europeo ed i problemi fisici che stanno complicando notevolmente il suo percorso di avvicinamento, infatti la due volte medagliata olimpica ha tutte le carte in regola per andare a caccia del primo podio mondiale della carriera nei 52 kg.

Sul fronte maschile la stella del team italico è sempre Manuel Lombardo, reduce dall’esaltante vittoria nel Grand Prix di Zagabria che lo ha proiettato già al 17° posto del ranking internazionale dopo soli tre tornei disputati nella nuova categoria -73 kg. Il piemontese è vice-campione iridato in carica nei 66 kg, ma sta già dimostrando di potersi adattare in tempi celeri anche contro avversari più stazzati e sarà uno dei favoriti nella corsa alle medaglie.

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Discorso molto simile anche per Alice Bellandi, la terza punta del “tridente” azzurro citato in precedenza, esplosa finalmente a livelli stellari dopo essere salita dalla -70 alla -78 kg. Quest’anno la bresciana è rimasta fuori dal podio solo in un’occasione (perdendo con la fuoriclasse francese Malonga ad Antalya), imponendosi nel Grand Slam di Budapest e battendo almeno una volta quasi tutte le big globali della categoria.

Prova del nove in vista a Tashkent per un altro talento italico nato nel 1998 come Christian Parlati, subito molto competitivo dopo essere passato dai -81 ai -90 kg senza però aver ancora affrontato sinora diversi grandi protagonisti medagliati olimpici e mondiali della nuova categoria. Il judoka campano va considerato dunque un outsider di lusso e non uno dei favoriti d’obbligo.

In attesa delle convocazioni ufficiali da parte della direzione tecnica, ci si può aspettare una Nazionale ricca di giovani emergenti e volti nuovi (per il contesto iridato) che si sono già distinti nel circuito maggiore. Impossibile non citare in tal senso Assunta Scutto e Giulia Carnà, rispettivamente classe 2002 e 2004, entrambe finaliste Grand Slam nei 48 e nei 52 kg che saranno impegnate nei prossimi giorni in Ecuador per i Mondiali Junior. Sembrano ancora un passo indietro Veronica Toniolo e Martina Esposito, che stanno accumulando esperienza sui palcoscenici più importanti con il sogno di esprimersi finalmente al top del potenziale a ridosso di Parigi 2024.

Negli ultimi mesi sono arrivati anche altri exploit più o meno attesi come il secondo posto di Matteo Piras a Zagabria nei 66 kg, i bronzi europei di Elios Manzi (66 kg) e Asya Tavano (+78 kg), l’argento continentale di Giovanni Esposito nei 73 kg e la terza piazza di un ritrovato Antonio Esposito nei -81 kg. Qualche buona prestazione senza però un vero acuto invece da parte di Fabio Basile, che a questo punto rischia l’esclusione dal Mondiale in una categoria di peso (73 kg) ormai iper-competitiva in casa Italia.

Foto: IJF