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Enrico Casella: “L’Italia impressiona le giurie: 165 punti non li fanno neanche gli USA. La Russia avrebbe faticato”

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L’Italia ha concluso gli Europei 2022 di ginnastica artistica conquistando tre medaglie d’argento nelle Finali di Specialità: Alice D’Amato beffata per 33 millesimi dalla tedesca Ellie Seitz alle parallele asimmetriche, Martina Maggio battuta all’ultimo da Jessica Gadirova al corpo libero (verdetto discutibile) e Asia D’Amato al volteggio, infortunati però sul secondo salto. Con il bronzo di Angela Andreoli al quadrato, la nostra Nazionale ha vinto il medagliere al termine di una rassegna continentale condita dai trionfi nella gara a squadre e nel concorso generale individuale per mano di Asia D’Amato.

Il DT Enrico Casella ha tracciato il proprio bilancio attraverso i canali federali:Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra. E per squadra non intendo soltanto chi era presente qui a Monaco. Dietro a Marco Campodonico, Monica Bergamelli, Mauro Di Rienzo e Tiziana Di Pilato, che hanno portato le ragazze in gara in maniera impeccabile, c’è il lavoro di tante altre persone. Per quanto riguarda l’Accademia di Brescia posso aggiungere che Monica ha fatto tre Olimpiadi da atleta e una da tecnico, era in gruppo a Volos quando nel 2006 vincemmo il primo oro europeo di squadra, e oggi ha dimostrato di essere sempre più dentro al ruolo dell’allenatrice. Marco lavora con me da oltre dieci anni. Gli dico sempre che lui adesso è il mio braccio destro, e diventerà molto presto anche il sinistro. Tutta sua e di Mauro, tra poco, sarà la responsabilità dell’Italdonne”.

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Il tecnico bresciano opterà per un cambio di vita professionale dopo le Olimpiadi di Parigi 2024, defilandosi dal ruolo di allenatore della squadra per dedicarsi completamente all’incarico di coordinamento e direzione della sezione femminile. “È giusto, dopo tanti anni, lasciare spazio anche agli altri. Anche qui ho lasciato a loro la conduzione della squadra e sono rimasto sugli spalti. I risultati parlano per loro. In Italia sono rimasti altri protagonisti di questo straordinario successo, le coreografe Rodica Demetrescu e Veronica Calini, entrambe impegnate sulla fantasia e l’artisticità degli esercizi, molto apprezzati devo dire dalle giurie internazionali, Arek Szymczak lo specialista del trampolino, Alessio Corsato il team manager, Massimo Contaldo, scopritore di tante piccole cose aggiunte come la Bio Tekna del dottor Dario Boschiero, Roberto Mauri, lo psicologo Mauro Gatti, Folco Donati, che è il presidente della Brixia ma al Pala Algeco è un po’ il nostro factotum che ci risolve tutti i problemi, i medici, i fisioterapisti”.

I ringraziamenti al resto dello staff proseguono:Ricordare Salvatore Scintu è quasi banale. Lui c’è da sempre e continua ad essere il punto di riferimento di tutti i ginnasti dell’artistica italiana, maschile e femminile. Anche con Asia D’Amato è stato il primo a soccorrerla. Attraverso il suo Studio fisioterapico siamo riusciti ad avere un ulteriore appoggio a Monaco, per essere ancora più presenti e soddisfare le esigenze degli atleti. I medici in uno sport potenzialmente traumatico come il nostro sono fondamentali. Il nostro ortopedico Guido Zattoni a Brescia aspetta di visitare Asia e segue da sempre le azzurre della Nazionale. A Milano c’è il dottor Magenta, che ci dà un servizio in più per la diagnostica, e a Roma il dottor Carcangiù. Potrei averne dimenticati altri, e me ne scuso. Il merito di questo trionfo va diviso tra tanta gente che lavora nell’ombra”.

L’analisi tecnica di Enrico Casella è come lucidissima e si sofferma sul muro dei 165 punti sfondato nella gara a squadre, simbolo di eccellenza e che respinge le critiche senza senso di chi sminuisce il successo dell’Italia nel team event dovuto, a loro dire, dall’assenza della Russia. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda: le Campionesse Olimpiche avrebbero dovuto sudare e l’esito della prova sarebbe stato tutt’altro che segnato. Il DT ribadisce: “Il livello continua a crescere. Anche la Russia avrebbe avuto le sue difficoltà qui. Il Brasile e gli Stati Uniti hanno fatto di meno ai Giochi Panamericani. Le giurie internazionali non sono mai confrontabili ma loro sono arrivati al massimo a 163 punti. Al momento siamo quelli che hanno impressionato di più, soprattutto per tenuta mentale. Anche la più giovane e inesperta, Angela Andreoli, è riuscita a dimostrare il suo potenziale. L’avevamo tenuta apposta in panchina nella finale a squadre e, infatti, al corpo libero si è espressa da veterana. E’ addirittura riuscita a prendere la doppia piroetta impugnata più una vela che in allenamento non le viene quasi mai”. 

Foto: Simone Ferraro/FGI