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Chi è Yeman Crippa, il mezzofondista di origine etiope con un futuro nella maratona

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Yeman Crippa si è laureato Campione d’Europa dei 10000 metri, riportando l’Italia sul gradino più alto del podio dopo il tris che Alberto Cova, Stefano Mei e Salvatore Antibo firmarono tra il 1982 e il 1990. Il trentino è semplice stato impeccabile a Monaco, lasciando sul posto i francesi quando mancavano 300 metri al traguardo e andando a riprendere il norvegese fuggitivo. Un sigillo davvero di lusso per il 25enne, che fa suonare l’Inno di Mameli dopo il bronzo conquistato sui 5000 metri. Nato in Etiopia il 15 ottobre 1996, la guerra civile lo aveva strappato alla sua famiglia d’origine e nel 2003 è stato adottata dai coniugi milanesi Roberto e Luisa Crippa, stabilitisi in Trentino. Il suo nome significa “il braccio destro di Dio” in amarico, oggi ha semplicemente colpito alla maniera dura e si è consacrato. “Prima medaglia d’oro assoluta, vera“, come egli stesso ha voluto precisare al termine della gara.

Avviato all’atletica dal compianto tecnico Marco Borsari, è ora seguito da Massimo Pegoretti. Fratello minore di Nekagenet, è il primatista italiano di addirittura sei specialità: 10000 metri (27:10.76 ai Mondiali 2019), 5000 metri (13:02.26 nel 2020 a Ostrava), 3000 metri (7:37.90 a Roma nel 2021), mezza maratona (59:26 a Napoli lo scorso febbraio, primo azzurro a scendere sotto l’ora sui 21 km) e 5 km su strada. Diplomato all’istituto alberghiero, l’atleta delle Fiamme Oro vanta anche il record europeo dei 5 km (13’14” pochi mesi fa) ed è il secondo europeo di sempre nella mezza maratona. L’ecletticità di Yeman è superlativa: non si esibisce soltanto in pista (prima di questa settimana fu bronzo sui 10000 metri agi Europei 2018), ma si è tolto tante soddisfazioni nella corsa campestre, tra cui il bronzo continentale di tre anni fa.

SULLE ORME DI ANTIBO! Yeman Crippa fa rinascere il mezzofondo azzurro ed è campione d’Europa dei 10000 metri!

A questo punto non è da escludere nel prossimo futuro un passaggio più significativo alla strada, con magari un possibile approdo alla Maratona. Quanto fatto a Napoli è stato strepitoso, vista la sua tenuta e l’interpretazione tattica delle gare potrebbe togliersi delle soddisfazioni più importanti. Spegnerà 26 candeline tra poche settimane, il tempo è tutto dalla sua, ma magari un pensierino alla 42 km in vista delle Olimpiadi di Los Angeles 2028 si potrebbe anche fare. Oggi ha portato a casa il terzo oro tricolore in questa spedizione, affiancandosi a Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. Ha cercato anche di emulare l’esultanza del Campione Olimpico dei 100 metri e con una risata ha dichiarato: “Ci ho provato, ma non ho i muscoli di Marcell“.

Foto: Grana/FIDAL