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Il miglior Marcell Jacobs avrebbe vinto i Mondiali? Serviva 9.86, senza gli infortuni… Il tempo non era impossibile

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Il miglior Marcell Jacobs avrebbe potuto conquistare una medaglia ai Mondiali 2022. Probabilmente avrebbe anche potuto vincerli. Certo, usiamo purtroppo dei condizionali, frasi ipotetiche. Perché il Campione Olimpico dei 100 metri ha dato forfait prima della semifinale a causa di una contrattura all’adduttore della coscia destra, accusata dopo le batterie in cui aveva corso in 10.04. A Eugene abbiamo assistito a una bellissima finale con la combattutissima e tesissima sfida tutta a stelle e strisce.

Fred Kerley si è imposto in 9.86, rimontando nel finale Marvin Bracy (9.88) e contenendo il rientro all’esterno di Travyon Bromell (9.88). Tempi eccellenti con 0,1 m/s di vento contrario, ma non di certo imbattibili e insuperabili. Lontani dal 9.76 siglato da Kerley ai Trials o dal suo 9.79 di ieri nel primo turno. Riscontri cronometrici di spessore, ma che Marcell Jacobs avrebbe potuto replicare se si fosse presentato alla rassegna iridata nelle migliori condizioni possibili.

L’azzurro è pero stato costretto a una marcia di avvicinamento estremamente complicata verso levento più importante dell’anno: dopo aver conquistato la medaglia sui 60 metri ai Mondiali Indoor, ha dovuto fare i conti con una gastroenterite, un infortunio al bicipite sinistro e un fastidio al gluteo. Uno stop di 30 giorni dopo il Meeting di Savona e il rientro ai Campionati Italiani, poi ancora qualcosa che non andava e la rinuncia al meeting di Stoccolma, gli allenamenti nei pressi di Portland e la complessa batteria di ieri ai Mondiali, prima di dare forfait.

Marcell Jacobs non corre la semifinale dei Mondiali: contrattura all’adduttore destro. Ennesimo infortunio

Marcell Jacobs trionfò ai Giochi con il nuovo record europeo di 9.80, sui 60 metri si è imposto con il nuovo primato continentale (6.41) e se fosse stato in perfette condizioni nulla gli avrebbe precluso di provare a mettere il naso davanti a Kerley, Bracy e Bromell, perché oggettivamente 9.86 e 9.88 sono nelle gambe del nostro portacolori al top della forma. Ci riproverà in futuro, perché il talento e la classe del Messia dell’atletica tricolore non sono in discussione. Oggi non c’era nemmeno un europeo in finale e tra tre settimane sono in programma gli Europei a Monaco…

Foto: Lapresse