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Atletica, Mondiali Eugene 2022. Quarta giornata: Tamberi vuole l’ennesima magia! Inizia l’avventura di Tortu e Desalu

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Un’altra giornata piena di emozioni e di azzurro ai Mondiali di Eugene. I fari degli appassionati azzurri sono puntati in particolare su Gianmarco Tamberi: non è certo il favorito il campione olimpico azzurro, anche a causa di alcuni problemi fisici che non gli permettono di saltare al 100% ma si può stare certi che venderà cara la pelle. In finale anche Ahmed Abdelwahed nei 3000 siepi.

Si parte con la maratona femminile. Rinuncia importante per il Kenya quella dell’olimpionica Peres Jepchirchir, fermata da un infortunio all’anca destra ma le keniane restano favorite con l’iridata Ruth Chepngetich, Judith Jeptum Korir e Angela Tanui, attenzione poi all’Etiopia con un terzetto da favola: Bekere, Yeshaneh e Gebreslase. Vogliono e possono fare bene le statunitensi Sara Hall e la 37enne Keira D’Amato, e anche le britanniche Purdue e Piasecki e l’israeliana ex keniana Salpeter.

Si assegnerà in nottata, al termine di due giorni di gare, il titolo dell’Eptathon con favorita la belga Nafissatou Thiam. Nella notte italiana la finale del salto in alto maschile: i più forti sono la coppia di olimpionici Gianmarco Tamberi (che in carriera ha vinto tutto tranne il Mondiale), il rappresentante del Qatar Mutaz Barshim (tre volte iridato) e il coreano Woo Sang-Hyeok, campione mondiale indoor a Belgrado ma Tamberi non è al meglio e potrebbe lasciare via libera agli altri due, concentrandosi sulla lotta per il bronzo ma i pretendenti non mancano: gli outsider più accreditati sono il canadese Lovett, il neozelandese Kerr e lo statunitense JuVaughn Harrison.

Nel triplo donne scommettere tutto sulla vittoria di Yulimar Rojas, la venezuelana volante, può essere poco remunerativo ma è sicuramente anche poco rischioso. La superiorità della sudamericana è incontrastata. Si lotta per il secondo posto e a farlo saranno le protagoniste della stagione delle “altre”: la statunitense Keturah Orji, l’ucraina Bekh-Romanchuk, la giamaicana Williams, Thea Lafonde, la cubana Perez Hernandez: tutte a un metro da Rojas.

I 3000 siepi sono una delle sfide più attese di tutto il Mondiale quella tra il marocchino campione olimpico Soufiane El Bakkali, capace di ripetersi quest’anno a Rabat nel delirio del pubblico locale, e l’etiope Lamecha Girma, che è stanco di perdere ed ha classe da vendere. Nella lotta per l’oro potrebbe inserirsi anche il keniano campione uscente Conseslus Kipruto, ex-dominatore della specialità, tornato finalmente su buoni livelli. L’azzurro Ahmed Abdelwahed è l’uomo di punta del contingente europeo ma è l’Africa a farla da padrone anche in tema di outsider con l’etiope Wale. Attenzione anche allo statunitense ex-keniano Bor.

Non ci saranno azzurre, ed è un peccato viste le premesse, al via della finale dei 1500 donne che chiude la giornata di gare. Faith Kipyegon è la favorita ma l’oro dovrà sudarselo. Per la keniana sarebbe il quarto oro sull’asse Mondiali-Olimpiadi. Dall’Etiopia arrivano i pericoli maggiori per Kipyegon con Tsegay, Meshesha e Hailu che venderanno cara la pelle. Laura Muir è il fiore all’occhiello del contingente europeo. L’australiana Jessica Hull, data in grande forma, e la statunitense Purrier St.Pierre possono rappresentare una minaccia per chiunque punti al podio.

Attesa in casa azzurra per le batterie dei 200 maschili con Filippo Tortu e Fausto Desalu al via con ambizioni e dei 200 femminili con Dalia Kaddari: tutti saranno a caccia della qualificazione in semifinale. C’è Daisy Osakue nella qualificazione del lancio del disco donne.

Photo LiveMedia/Fabrizio Corradetti