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Atletica, Mondiali 2022: Amusan e Duplantis record del mondo, riscatto Ingebrigtsen, bis Mihambo e Mayer

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A Eugene (Oregon, USA) si sono conclusi i Mondiali 2022 di atletica leggera. Nella decima giornata della rassegna iridata si sono assegnati ben otto titoli. L’Italia era impegnata esclusivamente con la 4×400 femminile.

SALTO CON L’ASTA (MASCHILE)Armand Duplantis conquista il primo titolo iridato della carriera, scacciando i fantasmi dell’argento di Doha 2019. Il Campione Olimpico di Tokyo 2020 ha chiuso i conti superando 6.00 metri al primo tentativo: fino a quel momento si trovava alla pari con lo statunitense Christopher Nilsen (5.94 alla prima, con un precedente errore a 5.87), poi ha fatto scacco matto e l’americano si è dovuto accontentare dell’argento. A quel punto lo svedese ha iniziato la sua marcia verso il record del mondo, cercando di migliorare il suo 6.20 siglato a marzo in occasione del trionfo ai Mondiali Indoor. Il ribattezzato Mondo, che poche settimane fa si era issato a 6.16 all’aperto, ha compiuto un primo passo con un comodo 6.06 metri (record del mondo) e poi ha fatto alzare l’asticella a 6.21 metri. Il 22enne ha sbagliato la prima prova, poi si è inventato la magia assoluta e ha firmato il primato mondiale.

VIDEO Armand Duplantis record del mondo: pazzesco 6.21 metri nel salto con l’asta ai Mondiali

100 OSTACOLI – Tobi Amusan ha semplicemente fatto saltare il banco. La nigeriana non era tra le grandi favorite della vigilia, ma il suo talento è esploso in maniera perentoria: dopo il 12.40 in batteria (record africano), in semifinale ha siglato un vertiginoso record del mondo (12.12, otto centesimi tolti al precedente primato di Kendra Harrison) e in finale si è inventata uno straripante 12.06, anche se con vento favorevole oltre i limiti del consentito (2,5 m/s). Si tratta del primo sigillo in carriera per questa ragazza dopo i quarti posti dei Mondiali 2019 e delle Olimpiadi di Tokyo 2020. A completare il podio sono state la giamaicana Britany Anderson (12.23) e la portoricana Jasmine Camacho-Quinn (12.23), Kendra Harrison ha abbattuto un ostacolo con le mani (era in ritardo di ritmica) ed è stata squalificata.

5000 METRI (MASCHILE) – Jakob Ingebrigtsen riscatta la delusione maturata sui 1500 metri qualche giorno fa, quando dovette inchinarsi al britannico Jake Wightman da Campione Olimpico di specialità. Questa volta il fuoriclasse norvegese non fa sconti, riesce nell’intento di fare gara di testa e poi accelera in maniera dirompente nel finale, conquistando in carrozza la medaglia d’oro con il tempo di 13:09.24. Argento per il keniano Jacob Krop (13:09.98), bronzo per l’ugandese Oscar Chelimo (13:10.20), giù dal podio gli uomini che avevano dominato ai Giochi la scorsa estate (Joshua Cheptegei nono, Mohammed Ahmed quinto).

Atletica, Tobi Amusan record del mondo nei 100 hs, straripante 12.12 ai Mondiali. Poi 12.06 ventoso

800 METRI (FEMMINILE) – Spettacolare spalla a spalla nel finale tra la statunitense Athing Mu e la britannica Keely Hodgkinson. L’americana sembra essere una predestinata a livello fisico per questa distanza ed è riuscita a trionfare con il tempo di 1:56.30 (miglior prestazione mondiale stagionale), precedendo di otto centesimi la grande rivale. La 20enne di origini sudanesi ha bissato il trionfo ottenuto lo scorso anno alle Olimpiadi di Tokyo 2020, in quell’occasione siglò il record nazionale (1:55.21) per avere la meglio su Hodgkinson. A completare il podio è stata la keniana Mary Moraa (1:56.71, personale).

SALTO IN LUNGO (FEMMINILE)Malaika Mihambo ha ribadito di essere la saltatrice più forte in circolazione. La Campionessa Olimpica di Tokyo 2020 ha conquistato il secondo titolo iridato consecutivo dopo quello ottenuto tre anni fa a Doha. La tedesca ha trovato il balzo decisivo al quarto tentativo, quando è volata a 7.09 metri riuscendo così a operare il sorpasso sulla nigeriana Ese Brume (7.02). A vittoria già in tasca, la teutonica ha saputo ulteriormente migliorarsi con un buon 7.12. Bel bronzo per la brasiliana Leticia Oro Melo (6.89), che ha battuto di misura la statunitense Quanesha Burks (6.88), l’australiana Brooke Buschkuehl (6.87), la svedese Khaddi Sagnia (6.87) e la serba Ivana Vuleta (6.84).

DECATHLONKevin Mayer si è trovato un’autostrada libera dopo che il canadese Damian Warner, Campione Olimpico di Tokyo 2020, si è infortunato sui 400 metri. Il francese ha trionfato con 8.816 punti, tornando così sul trono iridato dopo il sigillo di Londra 2017. Il primatista mondiale (9.126 punti nel 2018), argento nelle ultime due edizioni delle Olimpiadi, ha saputo fare la differenza tra salto con l’asta e tiro del giavellotto. Il transalpino si è lasciato alle spalle il canadese Pierce Lepage (8.701, personale) e lo statunitense Zachery Ziemek (8.676, personale).

4X400 (MASCHILE)Gli USA confermano il pronostico della vigilia e conquistano la medaglia d’oro. Elija Godwin, Michael Norman, Bryce Deadmon e Champion Allison fanno festa con il tempo di 2:56.17. Dominio assoluto nei confronti della Giamaica (2.58.58), mentre il sempre solido Belgio dei fratelli Borlée completa il podio (2:58.72).

4X400 (FEMMINILE)Annunciato dominio degli USA con Taitha Diggs, Abby Steiner, Britton Wilson, Sydney McLaughlin. Sul podio anche la Giamaica (3:20.74) e la Gran Bretagna (3:22.64). Italia al settimo posto (3:26.45 per Anna Polinari, Ayomide Folorunso, Virginia Troiani, Alice Mangione).

Foto: Lapresse