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Sollevamento pesi, Mirko Zanni: “Devo abituarmi a mangiare di più. Competitivo anche nella nuova categoria”

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Nuova sfida all’orizzonte per Mirko Zanni, costretto a cambiare categoria di peso dalla -67 (esclusa dal programma di Parigi 2024) alla -73 kg dopo la memorabile medaglia di bronzo ottenuta agli ultimi Giochi Olimpici di Tokyo 2021. Il friulano classe 1997, una delle punte di diamante del sollevamento pesi italiano, ha preso parte recentemente ai Campionati Europei chiudendo in quarta posizione e restando quindi ai piedi del podio al debutto stagionale.

Lo scorso 31 maggio hai disputato la tua prima gara internazionale dopo le Olimpiadi di Tokyo. In questo periodo hai dovuto cambiare categoria, com’è andata la preparazione pre-stagionale?

Diciamo che le Olimpiadi mi hanno segnato molto. La difficoltà più grande che ho riscontrato è stata quella di riprendere non tanto la motivazione quanto la testa. Il risultato di Tokyo ha rappresentato per me il raggiungimento dell’obiettivo più grande – anche se è vero che ci sono medaglie di altri colori – però dopo una prestazione del genere la difficoltà è stata ritornare in pedana con la stessa volontà. Anche per un leggero infortunio alla schiena, ho fatto 6 mesi di mantenimento, allenandomi senza grossi carichi di lavoro. Sono riuscito a ritrovare la testa a gennaio, quindi la mia preparazione vera e propria per questo Europeo è stata da gennaio fino a fine maggio. Per quanto riguarda l’aumento di peso io ho grandi difficoltà, perché faccio fatica a mangiare tanto, quindi sono arrivato in gara pesando 71.5 kg contro i 73 dei miei avversari. Anche questa è stata una grossa penalità per me“.

Considerando tutte queste difficoltà, sei soddisfatto della tua prestazione a Tirana o pensavi di avere nelle corde una misura da podio agli Europei?

Diciamo che non sono mai soddisfatto e l’unica volta della mia vita in cui è successo è stato alle Olimpiadi. Con 6 mesi di lavoro comunque va bene così, non mi sono arrabbiato particolarmente. L’unico rammarico è che in ogni caso la medaglia era nelle mie corde, purtroppo la gara è andata come è andata ma si sa, si vince e si perde. Le possibilità ci sono. Ho completamente sbagliato gara, però la motivazione che ho trovato da questa sconfitta è quella di essere competitivo anche nella categoria superiore. Posso fare belle cose“.

Ti senti sfavorito da questo cambio di categoria dal punto di vista fisico rispetto ai tuoi avversari o credi di poterti adattare bene anche nei 73 kg?

“Il tempo è poco, perché le ultime Olimpiadi sono slittate di un anno quindi avremo 12 mesi in meno di preparazione. Comunque non vedo alcun svantaggio tra me e i miei avversari. Devo allenarmi di più e mangiare di più“.

A Tokyo hai compiuto davvero una grande impresa, quali sono le prime immagini che ti vengono in mente ripensando a quella giornata?

Sicuramente la cosa che mi fa più impressione ripensandoci è il fatto di essermi giocato un’intera carriera sportiva – dieci anni di sudore, sangue e sacrifici – in dieci secondi di alzata. Quell’ultima alzata di 177 kg ancora oggi non me la ricordo. Probabilmente avevo così tanta adrenalina che, riguardandola, non mi sento di essere stato lì. Ogni volta che ci penso questa è una cosa che mi fa venire la pelle d’oca. Se avessi sbagliato quell’alzata, sarebbe cambiata ogni cosa“.

Per molti atleti salire sul podio olimpico rappresenta il punto d’arrivo di una carriera. È così anche per te o dal punto di vista mentale hai ritrovato l’ambizione di voler raggiungere nuovi traguardi sempre più importanti nei prossimi anni?

Io ho sempre avuto un carattere molto deciso, però devo vedere con i miei occhi le reali possibilità. Dopo questi Europei, ho capito realmente che si possono fare belle cose anche a Parigi. Sì, ho avuto quei 6 mesi di destabilizzazione perché non riuscivo a ritrovare la testa per tornare ad allenarmi come prima, però dopo questi Europei sono convinto di poter replicare quel risultato“.

Il grande obiettivo di quest’anno è sicuramente il Mondiale di Bogotà, primo evento di qualificazione olimpica per Parigi. Anche se mancano ancora diversi mesi, quali pensi possano essere le tue prospettive in vista della rassegna iridata?

Il mio obiettivo primario è quello di rientrare nella top5 al Mondiale, sicuramente. Il primo obiettivo è sempre la qualificazione olimpica, poi ovviamente proveremo a fare anche meglio“.

Quali competizioni pensi di disputare nel percorso di avvicinamento ai Mondiali? Questo weekend sarai presente agli Assoluti di Milano?

Prima del Mondiale ci sono due gare, rispettivamente i Campionati Italiani Assoluti di questo fine settimana (in cui gareggerò sabato) e poi i Campionati Italiani Assoluti di Specialità che sono a settembre. Queste sono le due uniche competizioni in Italia che abbiamo prima del Mondiale“.

Foto: FIPE