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Roland Garros 2022: si chiudono i quarti. Ruud-Rune per la supremazia scandinava, Swiatek-Pegula dai tanti significati

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Si completano quest’oggi i quarti di finale dei due tabelloni al Roland Garros, che nelle sue sfumature italiane ha già un bel sorriso dato dall’approdo in semifinale di Martina Trevisan (la rivedremo domani a giocare per la terza volta nella vita sul Court Philippe Chatrier).

Ed è proprio con le ultime due partite femminili che si parte. Al via ci sono Veronika Kudermetova e Daria Kasatkina, in un derby russo rimasto senza bandiera. Tra le due giocatrici del 1994 ci sono soltanto due settimane di differenza, e a causa delle diverse traiettorie di carriera c’è anche un solo confronto che le ha viste coinvolte, a San Pietroburgo un anno fa. Vinse Kasatkina in rimonta, e dato anche il modo in cui ha irretito Camila Giorgi c’è da credere che questa sia la sua volta buona per il penultimo atto, sigillo ideale di un rientro a quegli altissimi livelli che a un certo punto sembrava aver davvero smarrito.

Il vero match più atteso è il secondo: Iga Swiatek, numero 1 al mondo indiscussa con le potenzialità di arrivare ad avere quasi il doppio dei punti delle sue rivali a fine torneo, sfida l’unica che può arrivare a scalzare l’estone Anett Kontaveit dalla seconda posizione. Jessica Pegula in un’occasione l’ha anche battuta, ma era il lontano 2019. Lontano perché, nel frattempo, per l’americana il tempo della superiorità è passato, e anche a Miami, in semifinale, pur lottando, è stata una delle vittime sacrificali della polacca che intende ridare al proprio cammino l’aura dell’imbattibilità finora mostrata.

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Prima occasione contro l’ultima? Non si sa. Ma Andrey Rublev e Marin Cilic avranno di che discutere sul campo. Il russo e il croato si trovano di fronte per la settima volta, ed entrambi sanno quanto grande sia la loro occasione. L’uno l’ha di fatto avuta per via del ritiro di Jannik Sinner, che fin quando è stato sano era sulla via del demolirlo sportivamente per manifesta superiorità nella giornata, l’altro se l’è guadagnata rivelando di nuovo il cattivo rapporto di Daniil Medvedev con il rosso, quasi a tornare quello che batté Fabio Fognini in una delle più belle partite parigine degli ultimi 5 anni. 4-2 per Rublev, questo dicono i precedenti. L’ultimo, però, è di Melbourne, e l’ha vinto Cilic in quattro set al terzo turno. In una parte bassa fuori da ogni margine di prevedibilità, potrebbe essere un segnale.

La sera, infine, è tutta sull’asse scandinavo: Casper Ruud prova a portare alla Norvegia qualcosa di enorme, così come Holger Rune ci prova in quota Danimarca. L’uno è conclamato top 5 sul rosso da ormai un paio d’anni, l’altro è classe 2003 e, zitto zitto, potrebbe diventare lui il primo della sua annata a entrare in una semifinale Slam. Non è dato sapere quanto facciano realmente testo i tre precedenti tra i due, che vanno dal 2021 (6-2 6-1 a Montecarlo e 6-0 6-1 a Bastad) al 7-6(5) 7-5 di Montecarlo di quest’anno. Qui le cose sono diverse: Rune ha saputo liberarsi del greco Stefanos Tsitsipas, mentre Ruud è arrivato un po’ zoppicando a questo punto, ma mostrando una condizione migliore con il polacco Hubert Hurkacz rispetto a sfide come quelle con Tsonga e Sonego. Alla sera dello Chatrier il verdetto.

Foto: LaPresse