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Le nuove regole del rugby: cambia in meglio?

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Un’estate piena di novità quella del 2022, infatti il World Rugby ha annunciato che dal 1 Luglio entreranno in vigore nuove regole volte a “migliorare” la tenuta psico-fisica dei giocatori, anche se non tutte le disposizioni hanno trovato il consenso sperato. Si tratta di cinque nuove regole che vanno così a modificare in maniera permanente questo sport. Un esperimento che per adesso non sembra essere accettato da tutte le squadre e dai giocatori, ma le somme potranno essere tirate solo dopo qualche mese, considerando anche che tra le cinque nuove regole ce n’è una che tende a tutelare la salute di questi professionisti e che riguarda la concussion, ovvero le commozioni cerebrali.

Rugby, cinque nuove regole

Il 1 Luglio 2022 è la data dei cambiamenti, non soltanto per il rugby, ma anche per il calcio femminile che, da quella data in poi, diventerà a tutti gli effetti uno sport professionistico (almeno per quanto riguarda la Serie A italiana) e che rappresenta una grande svolta per lo sport in “rosa”. Cambiamento rilevante anche nel mondo del rugby, dato che cinque nuove regole andranno di sicuro a modificare il modo di giocare e anche l’essenza di questo sport. A risentirne sarà anche Giochi Telematici, tra i pochi portali in Italia ad occuparsi anche di pronostici di rugby e quindi molto attento a quelle che saranno le innovazioni che andranno a stravolgere – per certi versi – quelle che sono le statistiche e le scommesse e che dunque interessa sia gli utenti della piattaforma che gli amanti e i tifosi che seguono questo sport.

Sul piano del gioco effettivo, le uniche due regole riguardano il “calcio di spostamento” e il “drop out”, il primo è praticamente un “calcio circolare” alto e molto preciso che permette ai propri compagni di posizionarsi per andare in pressing e recuperare la palla e, in secondo luogo, ha l’obiettivo di formare una nuova linea nel campo di gioco avversario, recuperando metri. Il secondo è invece il cosiddetto “calcio di rinvio”, che viene effettuato dalla squadra che si trova in difesa per ricominciare il gioco. Queste due leggere modifiche hanno trovato il favore di squadre, giocatori e tifosi.

Le altre due regole tendono a prevenire eventuali problemi fisici, con dei cambiamenti per quanto riguarda il latching, cioè quando i giocatori sono legati tra di loro prima del contatto, e con delle sanzioni che verranno applicate durante le ruck (ovvero i raggruppamenti a terra) per chi effettua clearout degli arti inferiori, che potrebbero danneggiare la tenuta fisica del giocatore.

Regola sulla concussion

Si passa allora all’ultima delle cinque regole, sicuramente la più significativa e quella che ha dovuto rispondere a molte critiche e diversi dubbi. Si tratta della gestione delle concussion, ovvero delle commozioni cerebrali, che rappresentano l’infortunio più comune in questo sport. Il World Rugby vuole dunque tutelare gli atleti e ha deciso di allungare i tempi di rientro in campo dopo aver subito appunto una concussion. Fino a questo momento – e alla stagione appena trascorsa – si poteva rientrare in campo dopo sette giorni, dal 1 Luglio invece bisognerà aspettare almeno dodici giorni. Questo implica che i giocatori rischieranno di saltare diverse partite, “costringendo” le varie squadre ad avere dei validi sostituti.

Sul piano dell’organizzazione questo va a limitare i vari club, ma la Commissione internazionale del Rugby è risultata irremovibile su questa scelta, anche vedendo i diversi trascorsi; molti giocatori infatti, dopo diverse “concussion”, hanno impiegato più di 20 giorni per riprendersi totalmente. Il trauma cranico è dunque un fattore da non sottovalutare e, sebbene questo porterà molti atleti a giocare di meno, non c’è dubbio che rappresenta un grande passo in avanti per la salute e la tutela – fisica e psicologica – dei rugbisti.

Bisognerà attendere almeno qualche mese prima di emettere il verdetto finale sull’efficacia di queste nuove regole che, se sul piano del gioco non stravolgono quasi nulla, dal punto di vista organizzativo portano le squadre a fare un lavoro diverso.