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Formula 1

F1, il grande vantaggio della Red Bull sulla Ferrari: Sergio Perez sa di essere una seconda guida, Carlos Sainz no

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Leggendo l’attuale classifica generale del Mondiale di Formula Uno balza all’occhio un dato. Si da’ per scontato che il Campione 2022 sarà uno tra Max Verstappen e Charles Leclerc, i quali non a caso sono primo e secondo rispettivamente con 125 e 116 punti. Eppure, a ben guardare, chi li segue è a quota 110! Dunque, aritmetica alla mano, anche Sergio Perez dovrebbe essere considerato un pretendente al titolo. Eppure nessuno ritiene il messicano un terzo incomodo credibile nel braccio di ferro tra l’olandese e il monegasco.

La ragione è semplice. In seno alla Red Bull, Checo ha lo status dichiarato di numero due. Lo ha detto a chiare lettere Helmut Marko già in aprile e lo si è visto nei fatti a Barcellona, dove il team ha ordinato al trentaduenne di Guadalajara di lasciare strada al compagno di squadra. Perez ha mugugnato durante e dopo la gara, ma non ha fatto storie, eseguendo pedissequamente le consegne di Christian Horner. Vero, è a sole 15 lunghezze da Verstappen, ma quante volte lo ha davvero battuto in pista? È successo solo a Montecarlo, un tracciato sui generis dove superare è pressoché impossibile. Per il resto Super Max ha mostrato una marcata supremazia. Non va peraltro dimenticato come il Campione del Mondo in carica abbia dovuto incassare un ritiro in più del suo team mate.

È anche vero che il Checo del 2022 non è quello del 2021. Rispetto allo scorso anno è molto più solido e sicuro di sé, avendo adattato la sua guida alle particolari esigenze della monoposto. Sarà anche per questo che, finora, non è ancora incappato in alcun passaggio a vuoto. Il messicano sta disputando la miglior stagione della carriera ed è stato ricompensato con un rinnovo del contratto sino alla fine del 2024. Una mossa importante da parte di Red Bull, che ha totalmente cambiato politica rispetto al passato, quando capitava di assistere addirittura ad avvicendamenti a stagione in corso. Proprio questa linea aziendale ha “bruciato” parecchi giovani, gli ultimi in ordine temporale sono Pierre Gasly e Alexander Albon, spianando la strada proprio all’arrivo di Perez nel Drink Team.

F1, la Ferrari ha una macchina da Mondiale. Ora anche squadra e dirigenza devono rivelarsi tali

Evidentemente dalle parti di Milton Keynes hanno capito come in un Mondiale estremamente tirato sia meglio evitare gli equivoci, dando al messicano la tranquillità di un contratto a medio-lungo termine, allo scopo di renderlo più sereno nel proseguo di una stagione in cui è verosimile che, se capiterà l’occasione, dovrà nuovamente lasciare strada a Verstappen. Non perché Max ne abbia bisogno, essendo palesemente superiore, ma per evitare inutili battaglie intestine dall’esito scontato. A parità di vettura, l’olandese fa meglio nove volte su dieci.

Tutto il contrario di quanto sta accadendo in Ferrari. Tra le contendenti per il titolo, il paradosso è che il team partito con prima e seconda guida vede i propri piloti relativamente vicini in classifica generale, mentre la squadra che ha cominciato l’anno con i suoi uomini sullo stesso piano debba registrare una differenza ben maggiore in termini di punti tra l’uno e l’altro. La domanda è se a Maranello si avrà la stessa determinazione avuta in Red Bull.

D’accordo, nel 2021 Sainz ha chiuso il Mondiale davanti a Leclerc, ma ogni stagione fa storia a sé. Sette gare sono un campione congruo per valutare i rapporti di forza. La realtà dei fatti ci dice come nel 2022 il monegasco stia sovrastando sempre e comunque lo spagnolo in termini di prestazioni e di solidità. Se è palese che Verstappen è superiore a Perez, è altrettanto lampante come Leclerc sia un gradino sopra a Sainz. Dunque, cosa si sta aspettando a definire delle gerarchie interne?

Iniziare senza prime e seconde guide designate è una strategia valida tanto quanto quella di avere un numero uno e un numero due, ma bisogna anche saper essere pragmatici e adattarsi all’evolvere delle situazioni. In un senso piuttosto che nell’altro. Se il Cavallino Rampante vuole massimizzare le proprie possibilità di laurearsi Campione, allora è il caso di prendere una posizione decisa. Altrimenti, se l’obiettivo è quello di raccogliere quante più vittorie di Pirro possibile, allora si continui pure così. Peraltro, non stanno arrivando neppure quelle, quindi…

Foto: La Presse