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Boxe, il ‘Giaguaro’ Matteo Signani non vuole smettere di sognare: a 43 anni difende la cintura europea e sogna una chance iridata

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Sarà una notte, quella di venerdì, che Matteo Signani non dimenticherà tanto facilmente. Difesa volontaria del titolo europeo dei pesi medi per il quarantatreenne Giaguaro di Savignano sul Rubicone, che il peso dell’età non lo sente, almeno in apparenza. Oppure non vuole sentirlo, per sua stessa ammissione, finché i test fisici gli danno ragione.

Per paradossale che sembra, questo è appena il suo secondo combattimento lontano dai confini italiani. Il primo lo disputò a inizio carriera, a Klagenfurt, Austria, e fu una delle cinque sconfitte in carriera. In mezzo ci sono passate davvero tante questioni: il titolo italiano conquistato, perso e ripreso più volte, la scalata fino al titolo continentale e poi quello intercontinentale WBA.

Boxe, chi è Anderson Prestot, lo sfidante del ‘Giaguaro’ Matteo Signani per il titolo europeo

L’ultima emozione è stata poter combattere al centro del PalaEur di Roma, impianto con una storia in Italia se ce n’è uno, e poter riconfermare il proprio status di Campione d’Europa con un altro veterano, lo spagnolo Ruben Diaz. Ed è proprio lì, in quei giorni capitolini, che Signani ha ribadito quella che rimane una delle sue speranze principali.

Per il Giaguaro, infatti, il fuoco è vivo perché la speranza di una chance iridata lo è. E questa potrebbe ancora esserci, qualora ci sia un ritorno vittorioso da Massy, dove si terrà il combattimento con Anderson Prestot, il “Ladoune” che sul fronte transalpino è riuscito a conquistarsi un posto importante nelle gerarchie pugilistiche locali.

Foto: FPI