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Basket, il rendimento degli italiani all’estero nella stagione 2021-2022. Da Danilo Gallinari all’Europa, tutto il mondo degli azzurri

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La stagione italiana si sta per concludere, ma in diversi altri luoghi del mondo questo è già successo o sta succedendo. Andiamo a tirare, dunque, molte somme di ciò che è accaduto fuori dai nostri confini con un focus particolare su quei giocatori che hanno deciso di cercare spazio all’estero o ce l’hanno già da (molto) tempo.

DANILO GALLINARI
Il rendimento dell’unico italiano rimasto in NBA, in termini di punti, è sceso a 11.7 in regular season (poco più di 10 nei playoff) rispetto ai 13.3 della passata annata. Rimane pur sempre la sesta opzione offensiva degli Atlanta Hawks, una franchigia che può permettersi di avere a roster insieme talenti come Trae Young, John Collins e Bogdan Bogdanovic. Rimasto pur sempre il miglior tiratore di liberi dei suoi con il 90.4%, oltre che il quarto miglior rimbalzista, Gallinari è ancora incerto sulla sua sorte, che dipende proprio da quella di Young. Quest’ultimo, incluso nel terzo miglior quintetto NBA, riceverà 36.6 milioni di dollari nella prossima annata per questo (sarebbero stati poco più di 30 senza). Questo significa che, in termini molto concisi, serve liberare spazio salariale. La domanda è: come? Resta da capire. Intanto, per il “Gallo” di tornare in Europa ad oggi non se ne parla, se non altro perché negli States può ancora dire la sua.

PAOLO BANCHERO
Della parte legata agli italiani in NCAA è colui che merita un capitolo a parte. La sua stagione a Duke, ampiamente osservata fin dall’inizio, ha rispettato le alte attese di molti: 17.2 punti, 7.8 rimbalzi e 3.2 assist di media. Al momento tutto lascia pensare che sarà scelto con la chiamata numero 3 al draft, dietro a Jabari Smith e a Chet Holmgren, il che significherebbe Houston Rockets. Più di un’analisi si incentra che potrebbe diventare un fattore in attacco, ma che c’è ancora da lavorare in difesa (dove, comunque, può mettersi a contrastare più ruoli, il che fa sempre bene).

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SIMONE FONTECCHIO
Il suo caso è quello di una stagione non ancora finita, perché il Baskonia è atteso domani da gara-3 dei playoff di Liga ACB, nei quali il club basco è sotto 2-0 contro il Real Madrid. Fino a questo momento, Fontecchio, alla sua prima stagione con la maglia di Vitoria, è il miglior realizzatore della squadra con 12.4 punti di media insieme a Wade Baldwin IV, ed è anche il migliore da tre (41.7%). I numeri scendono a una media di 11 punti in Eurolega, ma anche lì non va giù dal terzo posto tra i realizzatori della squadra nella massima competizione continentale. La conferma di una dimensione europea per lui c’è tutta, dopo l’autentica esplosione tra Fenerbahce, Preolimpico e Olimpiadi (con qualche scout NBA che si chiedeva perché non fosse ancora lì).

ACHILLE POLONARA
A livello numerico stagione meno appariscente, ma comunque davvero solida, di quella passata per lui, che al Fenerbahce doveva anche condividere lo spazio con diversi ottimi giocatori. 10 i punti di media in Super Ligi turca con 5.7 rimbalzi a gara, dati che scendono a 7.3 e 4.3 in Eurolega. Anche in questo caso c’è ancora da giocare la serie finale, che vedrà di nuovo la sfida Fenerbahce-Anadolu Efes a decidere tutto in quello che si preannuncia come un ambiente come minimo infuocato. Ci sarebbe un’idea della Virtus Bologna su di lui, ma solo se dalle parti di Istanbul venisse liberato.

MARCO SPISSU
La sua storia di stagione è particolare al di là dei punti. Giocando all’UNICS Kazan, infatti, si è ritrovato nello stesso caos di tutti dopo il 24 febbraio, giorno in cui la Russia ha mosso guerra all’Ucraina. Inizialmente rientrato in Sardegna, ha poi fatto ritorno a Kazan per terminare la stagione, non in Eurolega data l’esclusione dei club russi, ma in VTB League, dove, nel frattempo, se n’erano andate Kalev (Estonia) e Zielona Gora (Polonia). Per chiudere, lo ha fatto a 7.1 punti di media in VTB League e a 5.1 in Eurolega (qui fino al 22 febbraio). Resterà da capire cosa ne sarà di lui nel mercato estivo, dato che diversi club italiani lo seguono.

DANIEL HACKETT
Il pesarese, al contrario di Spissu, da Mosca (CSKA) se n’è andato e non è mai più tornato, accasandosi alla Virtus Bologna insieme a Tornike Shengelia. Il play che molti rivorrebbero in Nazionale, finché è stato in Russia, ha alternato partite tutto sommato tranquille ad altre in cui la sua vena realizzativa si è vista (31 punti contro Kazan in VTB League, 27 contro l’ASVEL e 31 contro l’Efes in Eurolega). Poi, a Bologna, è stato motore del ritorno alla vittoria europea dei bianconeri dopo 13 anni.

ABRAMO CANKA
Il genovese di scuola Stella Azzurra ha disputato l’annata tra Lituania e Russia. I primi due mesi li ha trascorsi al Nevezis di Kedainiai, a poco più di 50 km da Kaunas, dov’era in prestito dal Lokomotiv Kuban. Nella massima lega lituana viaggiava a 7.9 punti di media, poi il ventenne di Genova, che gioca da guardia-ala, è tornato alla base, cioè a Krasnodar. A parte un passaggio sporadico in EuroCup, ha giocato sempre nella seconda squadra, che gioca la Super Liga 1, la quale, in altre parole, è la seconda serie russa (l’A2, per capirci, che però è spesso frequentata dalle seconde squadre dei grandi club). Qui ha realizzato una media di 10.9 punti, risultando tra i migliori in una squadra nella quale sono stati messi a ruotare giocatori in enorme numero a seconda delle situazioni.

IL PIANETA NCAA
All’interno di questa sezione viene ricompreso un riassunto generale di quanto hanno fatto i giocatori italiani diversi da Paolo Banchero in NCAA. Vengono segnalate le sole presenze dei giocatori in Division I, qualora il materiale sia sufficiente.

Gabriele Stefanini: guardia dei San Francisco Dons (West Coast Conference), al ritorno dopo due anni terribili per infortuni si è assestato a 9.5 punti di media. La squadra è arrivata a giocare il primo turno della March Madness.

Micheal Anumba: ai Winthrop Eagles il reggiano ha chiuso con 7.7 punti e 3.9 rimbalzi di media. La squadra non è riuscita a entrare nel torneo NCAA.

Gianmarco Arletti: la guardia bolognese ha vissuto una stagione andata calando col passar del tempo (2.8 punti, 1.8 rimbalzi), ma i suoi Delaware Fightin’ Blue Hens, un po’ a sorpresa, al torneo NCAA ci sono arrivati. Poi hanno trovato subito Villanova e il destino è stato segnato.

Erik Czumbel: per il veronese 4.8 punti, 2.3 rimbalzi e 2.8 assist nella stagione di UTSA, molto avara di soddisfazioni nella Conference USA.

Matteo Picarelli: non tra i protagonisti (2.5 punti di media a UMBC, dove ha sempre fatto il cambio. I Retrievers sono stati anche sfortunati, dovendo rinunciare al Basketball Classic (che nella postseason viene dopo torneo NCAA e National Invitation Tournament, NIT, per importanza).

Thomas Binelli: per il figlio del “Gus” stagione più in entrata dalla panchina agli Eastern Michigan Eagles, che hanno terminato a 5-15 la Mid-American Conference.

Francesco Borra: il lungo di Moncalieri ha ripreso dopo un serio infortunio; per lui poco spazio, poco più di un punto a gara in una stagione dai tanti rinvii per Covid delle partite degli UC Davis Aggies (Big West Conference).

Lorenzo Donadio: l’ex Stella Azzurra ha chiuso la stagione con gli American University Eagles in Patriot League (ultimi, record 5-13) a 2.2 punti e 2.3 rimbalzi di media.

Edoardo Del Cadia: per l’ala pescarese 2.8 punti e 3 rimbalzi, oltre a un buon finale di stagione, ai Nicholls Colonels (11-3 in Southland Conference, fuori al 1° turno del NIT).

Foto: LaPresse