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Atletica, pagelle Golden Gala 2022: Elena Bellò top, bene Chituru Ali, Tamberi in rodaggio, Iapichino smarrita

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PAGELLE GOLDEN GALA 2022 (ITALIANI)

Giovanni Faloci, 4: chiude ultimo nel lancio del disco, distante quasi sei metri dal proprio primato stagionale. Davvero una prestazione da dimenticare in fretta.

Nick Ponzio, 5: l’italo-americano è in evidente calo di condizione. Lancia appena 20,59 metri nel getto del peso, lui che quest’anno è già arrivato a 21,83. Segnali poco incoraggianti verso i Mondiali, dove peserà l’assenza per infortunio di Zane Weir.

Leonardo Fabbri, 4: proprio non riesce a ritrovarsi, è entrato da troppo tempo in un tunnel. Fa tristezza vederlo lanciare 2 metri in meno rispetto ai tempi d’oro. Eppure ha appena 25 anni, non vogliamo credere che questo ragazzo non si possa recuperare.

Roberta Bruni, 7,5: una delle note più liete della serata. Arpiona un buon secondo posto nel salto con l’asta, non andando distante dal record italiano. Chiaramente l’elite internazionale resta distante, ma un obiettivo credibile può diventare la qualificazione per la finale ai Mondiali.

Elisa Molinarolo, 6: gara discreta, poco sotto gli standard stagionali nell’asta.

Gianmarco Tamberi, 5,5: non è ancora in forma, più che altro continua a litigare con la tecnica di salto. Il terzo posto con un modesto 2,24 non può soddisfarlo. Ricordiamoci però della passata stagione, quando ottenne risultati scadenti sino alle Olimpiadi. Poi sappiamo tutti com’è finita…

Ayomide Folorunso, 6,5: gestisce bene lo sforzo nei 400 hs e si avvicina a soli 19 centesimi dal personale. Può ambire di sicuro ad una finale agli Europei, vedremo se saprà stupirci con traguardi ancora più importanti.

Edoardo Scotti, 6: in ripresa dopo un avvio di stagione molto sottotono, ma comunque ancora distante dalla forma migliore. Crescerà nelle prossime settimane. Sin qui i quattrocentisti italiani stanno rendendo ben al di sotto delle attese. Urge un’inversione di rotta in chiave 4×400.

Gaia Sabbatini, 6,5: si conferma una grande combattente e chiude in sesta posizione nei 1500 metri. Le africane sono di un altro livello, ma in campo europeo potrebbe togliersi qualche soddisfazione.

Federica Del Buono, 6,5: una carriera costellata di infortuni. É bello rivederla su buoni livelli.

Filippo Tortu, 5.5: non è ancora il vero Tortu, inutile girarci attorno. Partenza letargica, poi un buon lanciato, ma non eccezionale. C’è ancora tempo per affinare la condizione in vista dei Mondiali e degli Europei. Il brianzolo sa accendersi quando conta davvero.

Eseosa Desalu, 5: continua a non convincere. Ambisce a correre i 200 metri in 20″ netti, tuttavia per il momento non riesce a scendere ancora sotto i 20″50 in questa stagione. La sensazione è che abbia bisogno della classica scintilla per prendere fiducia e svoltare. É un diesel, necessita di tempo per carburare.

Lorenzo Patta, 6: ottiene il personale nei 200 (20″91), specialità in cui si sta cimentando con regolarità solo da poche settimane. Un lavoro che tornerà utile anche in funzione della staffetta 4×100, dove il primo frazionista è obbligato a correre in curva.

Larissa Iapichino, 4,5: da quel 6,91 metri indoor del 2021 (record mondiale juniores) sembra essersi smarrita. Prima l’infortunio che l’aveva costretta a saltare le Olimpiadi di Tokyo, poi un 2022 sinora avarissimo di soddisfazioni, nel quale continua a sfoderare prestazioni mediocri come il 6,55 odierno. Il problema è certamente tecnico, ma è probabile che la figlia d’arte abbia anche perso quelle convinzioni che l’avevano portata a diventare la grande predestinata dell’atletica tricolore. Ora dovrà essere brava a reagire, senza farsi schiacciare dal peso delle aspettative.

Elena Bellò, 8: di gran lunga la migliore della serata tra gli italiani. Frantuma il primato personale, per la prima volta in carriera scende sotto i 2 minuti negli 800 metri e conquista un terzo posto di grande prestigio. Chissà che non possa giocarsi una medaglia agli Europei. Era dai tempi di Elisa Cusma che l’Italia non si fregiava di una ottocentista di questo livello.

Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami, 7: entrambi migliorano il proprio primato personale nei 3000 siepi, chiudendo rispettivamente in sesta e settima posizione. Due atleti in continua crescita, da finale mondiale e, chissà, in grado di stupire agli Europei.

Dalia Kaddari, 5: brutta gara nei 200 metri in 23″29, molto distante dal suo livello abituale.

Yemaneberham Crippa, 6: chiude 11° nei 5000 metri, ma a poco meno di 3″ dal personale. Il gap dagli africani resta incolmabile, tuttavia sarà una sicura carta da medaglia per l’Italia agli Europei.

Luminosa Bogliolo ed Elisa Maria Di Lazzaro, 5,5: 13″10 per entrambe nei 100 ostacoli, devono ancora ingranare in questa stagione.

Chituru Ali, 6,5: un buon 10″25 nei 100 metri che ne ribadisce la candidatura per la 4×100. Un velocista dal grande potenziale, ancora tutto da affinare tecnicamente.

Foto: Lapresse