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Tennis, Jannik Sinner e la pazienza richiesta da Simone Vagnozzi: necessario intervenire sul fisico

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Jannik Sinner è a Parigi e si allena sul Suzanne Lenglen per arrivare pronto all’ormai imminente Roland Garros. In programma, quest’oggi, il sorteggio del Major francese, con Jannik che punta a recitare un ruolo da protagonista in una stagione particolare e complicata.

Il bilancio è di 24 vittorie e 6 sconfitte quest’anno, potendo vantare i quarti di finale negli Australian Open e il medesimo turno nei tornei 1000 di Miami, Montecarlo e Roma. Riscontri di un certo rilievo che evidenziano da un lato l’aver raggiunto uno standard elevato e dall’altro un’incapacità ad andare oltre un certo limite. Il riferimento è all’arcinota statistica relativa agli scontri diretti contro i top-5 del ranking ATP (0-12).

Si è parlato di annata particolare e i motivi sono legati al cambio di gestione tecnica (da Riccardo Piatti a Simone Vagnozzi) e ai tanti problemi fisici a partire dalla positività dal Covid del mese di febbraio 2022. Un lungo elenco di problematiche fisiche, ultima delle quali relative all’anca nel quarto di finale al Foro Italico contro Stefanos Tsitsipas, che ha fortemente limitato Jannik nel secondo set.

Tennis, Jannik Sinner e lo 0-12 contro i top-5: l’azzurro tradito da un fisico di cristallo

Vagnozzi, da questo punto di vista, predica pazienza affermando che di miglioramenti tecnici già se ne vedono, considerando Sinner una specie di F1. Gli interventi, in altre parole, vanno ben tarati. E il fisico? Questa rappresenta il problema più serio.

L’altoatesino, allo stato attuale delle cose, ha un deficit importante e contro i giocatori di vertice si tratta di una discriminante pesante. Intervenire in questo senso è assolutamente doveroso, tenendo conto però dello sviluppo particolare di Sinner in termini di altezza. C’è quindi una priorità, ma nello stesso tempo la consapevolezza di non poter intensificare per non andare ad alterare un delicato equilibrio.

Sarà davvero possibile notare una crescita anche dal punto di vista atletico? Lo vedremo.

Foto: LaPresse