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MotoGP, le quotazioni iridate di Bagnaia “rimbalzano” verso l’alto. La “bolla” Bastianini sta scoppiando

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Gran mercato azionario del Mondiale MotoGP, aggiornamento dopo Jerez de la Frontera. Stabili le quotazioni iridate di Fabio Quartararo, in moderato rialzo quelle di Aleix Espargarò, mentre rimbalzano prepotentemente le azioni di Francesco Bagnaia dopo il crollo di Portimao. Al contrario tonfo della valutazione di Alex Rins, deciso calo per il compagno di squadra Joan Mir e confermato il trend discendente di Enea Bastianini, il cui boom era palesemente una bolla. Questa la sintesi della situazione se volessimo utilizzare una metafora finanziaria.

Chiaramente l’uomo del momento è proprio Bagnaia, il quale ha forse acciuffato il volo iridato all’ultimo istante utile, sfruttando peraltro un provvidenziale ritardo dell’aereo stesso. Dopotutto, l’inizio della stagione è stato anarchico e nessuno è riuscito ad andare in fuga. Ora come ora Pecco viaggia in compagnia di chi ambisce a laurearsi Campione del Mondo, seppur in business class. In ogni caso, c’è tutto il tempo per acquistare a bordo il biglietto di prima classe.

Quest’ultima è occupata da due uomini. Il primo è quel Quartararo che il Mondiale lo ha vinto lo scorso anno e che oggi, per la prima volta nel 2022, si trova leader solitario della classifica iridata. C’è un dato impressionante riguardo al francese, ovvero il fatto di aver commesso un solo errore nelle ultime 24 gare! Peraltro la caduta si è verificata a titolo 2021 già vinto, dunque ha un peso specifico minimo. Quando va bene El Diablo finisce primo o secondo, quando va male galleggia tra il settimo e il nono posto. Altri non hanno la medesima capacità di salvarsi anche nei momenti difficili e questo fa la differenza nella MotoGP attuale.

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Crescono le quotazioni di Espargarò, poiché ha confermato quanto di buono realizzato sinora. Dove abbia trovato i fondi per la prima classe uno sinora abituato a viaggiare in economy, anzi a non viaggiare neanche, è un mistero. Come e perché un pilota di quasi 33 anni sia passato improvvisamente dal ruolo di comprimario a quello di protagonista dovrebbe essere oggetto di studio. Fatto sta che oggi, 2 maggio 2022, l’esperto catalano deve essere considerato un serio candidato al titolo. Lo dicono i fatti, perché è l’unico centauro ad aver chiuso quattro volte nelle prime quattro posizioni, peraltro con una vittoria e tre podi. Del portacolori Aprilia impressionano la lucidità e la solidità con cui ha corso sinora, soprattutto a Portimao e Jerez. Ieri sapeva di poter valere al massimo il terzo posto e ha impostato la gara allo scopo di ottenere questo obiettivo, evitando rischi nel tentativo di stare dietro a Bagnaia e Quartararo. Quando ha avuto l’occasione di infilare Miller e Marquez l’ha sfruttata, lasciandoli sul posto. Non sembra, ma l’esperienza non gli manca. Occhio anche a lui, quindi, perché potrebbe essere il Dark Horse nella corsa al Mondiale (non solo per la cromia della sua moto).

In calo, invece, il valore degli uomini Suzuki. Il primo passaggio a vuoto di Rins è arrivato puntuale come le tasse. Veloce è veloce, ma concreto proprio no. Non lo è mai stato. Al contrario Mir si conferma un regolarista, privo però del guizzo per emergere rispetto agli altri. Uno come lui può fare la differenza in stagioni caratterizzate da un vuoto di potere, come il 2020, ma sono l’eccezione, non la consuetudine.

Infine la bolla Bastianini sta scoppiando, come era prevedibile. I concetti di “Moto datata” e “team satellite” sono in antitesi con quello di “Campione del Mondo”. Enea avrebbe bisogno di un autentico miracolo per vincere il Mondiale. Lui però sta giocando un’altra partita, e la sta giocando bene. Quella di fare sistematicamente meglio di Jorge Martin, allo scopo di vestirsi di rosso e guadagnare una Desmosedici del Factory Team 2023.

Manca qualcuno all’appello? Sì, Marc Marquez, ieri quarto e soddisfatto per aver ottenuto il miglior risultato stagionale. Il ventinovenne iberico non si nasconde, al momento al titolo non ci pensa perché questa Honda è ancora tutta da capire e da sviluppare. Eppure ha solo 12 punti in meno di Bagnaia… Se dovesse trovare a sua volta il proverbiale cambio di passo, allora avrebbe a disposizione il capitale per sconvolgere il mercato azionario.

Foto: La Presse