Seguici su

Editoriali

Giochi del Sud-Est Asiatico 2022: il Vietnam domina il medagliere. In luce tanti big mondiali

Pubblicato

il

La capitale vietnamita Hà Nội ha ospitato i SEA Games 31, la trentunesima edizione dei Giochi del Sud-Est Asiatico, dal 6 al 23 maggio. La rassegna nella quale competono gli 11 Paesi situati in questa regione del mondo, dove vivono oltre 655 milioni di persone, si sarebbe dovuta svolgere lo scorso anno, ma è stata rinviata a causa della pandemia.

La competizione multisportiva ha visto lo svolgimento di ben 526 eventi con la partecipazione di 5.467 atleti. Il ricchissimo programma prevedeva infatti non solo gli sport olimpici, ma anche discipline tradizionali come il vovinam, l’arte marziale nazionale del Vietnam, e moderne come gli esports.

Tra i partecipanti, oltre a tanti nomi poco noti al grande pubblico occidentale, non sono mancati gli atleti plurititolati a livello olimpico e mondiale. Nel sollevamento pesi, disciplina dominata dalla Thailandia con sei ori su quattordici eventi, era presente la filippina Hidilyn Diaz, campionessa olimpica in carica nella categoria 55 kg, dopo aver già conquistato un argento a Rio 2016. Diaz si è confermata mattatrice della rassegna, conservando l’oro vinto nel 2019 e raggiungendo quota cinque medaglie in carriera ai SEA Games.

Il taekwondo ha assegnato 19 titoli, compresi quelli delle forme (poomsae), che non fanno parte del programma olimpico. I padroni di casa vietnamiti hanno ottenuto un risultato storico, conquistando ben nove ori, ma la stella della disciplina è stata senza dubbio la thailandese Panipak Wongpattanakit. Campionessa olimpica e mondiale in carica, la ventiquattrenne ha vinto un terzo oro consecutivo nella rassegna multisportiva regionale, dominando ancora una volta la categoria 49 kg.

I tuffi sono uno storico terreno di caccia per la Malesia, che ha conquistato tutti gli otto ori in palio, aggiungendo anche tre argenti ed un bronzo. La formazione malese era guidata dalla veterana Pandelela Rinong Pamg, 29 anni, che all’attivo ha due medaglie olimpiche e cinque mondiali. Pandelela è stata a lungo considerata come la miglior piattaformista del mondo dopo le cinesi, e anche nella parte finale della sua carriera ha dimostrato di essere ancora competitiva, vincendo il suo nono oro in questa competizione nel sincro 10 metri con la compagna Nur Dhabitah Sabri, la quale ha ottenuto anche il titolo individuale dai 3 metri, gara che la vide quarta alle Olimpiadi dello scorso anno.

I due sport che hanno assegnato più titoli sono stati, come al solito, il nuoto (40) e l’atletica (47). In piscina, il Vietnam padrone di casa si è ben comportato, mettendo in cassaforte 11 titoli e 25 medaglie, ma finendo secondo nel medagliere fra le corsie alle spalle di Singapore (21 ori e 44 medaglie). La piccola città-stato ha costruito una grande tradizione natatoria negli ultimi anni, e questo anche grazie alle imprese di Joseph Schooling, due volte bronzo mondiale ma soprattutto campione olimpico dei 100 metri farfalla a Rio 2016. Schooling si è presentato a questa rassegna con la bellezza di 27 ori conquistati nelle precedenti edizioni dei SEA Games, ma questa volta ha deciso di concentrarsi su tre sole gare: i suoi 100 metri farfalla e le staffette. Nella prova individuale e nella 4×100 mista ha conquistato il titolo, arrivando a quota cinque vittorie consecutive nella sua distanza feticcio, mentre la 4×100 stile libero è stata squalificata dopo essere giunta prima, cedendo l’alloro alla formazione locale.

Le prove di atletica sono state ospitate dallo stadio nazionale Mỹ Đình, dove i padroni di casa hanno potuto godere del sostegno del pubblico per conquistare 22 ori e 44 podi. Tra i partecipanti, l’atleta più noto a livello internazionale era tuttavia l’astista filippino Ernest John Obiena. Laureatosi campione asiatico nel 2019, anno nel quale ha vinto anche l’oro alle Universiadi di Napoli, Obiena, finalista degli ultimi Giochi Olimpici con un dignitoso undicesimo posto, ha ottenuto il suo secondo titolo consecutivo nella manifestazione.

Ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori ci ha pensato anche il thailandese Puripol Boonson, sprinter sedicenne quasi sconosciuto che ha conquistato l’oro sia nei 100 che nei 200 metri. Boonson ha stabilito il primato nazionale e il record della manifestazione nella distanza lunga (20”37), mentre sui 100 metri ha corso un modesto 10”44, sebbene sia accreditato di un primato personale di 10”19, che lo pone a quattro centesimi dal record mondiale U18 stabilito nel 2017 dallo statunitense Anthony Schwartz.

Per i tifosi vietnamiti gli occhi erano soprattutto puntati sui tornei di calcio, nei quali la nazionale di casa ha ottenuto un risultato storico, confermandosi campione sia al maschile che al femminile, dopo aver già ottenuto la doppietta di ori nel 2019.

Tra le donne, il Vietnam partiva effettivamente favorito del torneo, avendo conquistato da poco la qualificazione mondiale per la seconda volta consecutiva. La prima partita ha visto le padrone di casa faticare per imporsi in rimonta (2-1) sulle Filippine, mentre contro la Cambogia la sfida si è conclusa con un eloquente 7-0. Poco in mostra fino ad allora, la capitana e stella della nazionale vietnamita, Huỳnh Như, ha alzato il proprio livello di gioco dalle semifinali, segnando il goal vittoria sia contro il Myanmar che nella finale con la Thailandia.

Il torneo maschile, dedicato alle nazionali U23, era invece molto più incerto. Il Vietnam ha subito l’inevitabile ricambio generazionale dopo aver raggiunto la finale della Coppa d’Asia U23 nel 2018 e l’oro nei SEA Games l’anno successivo. Nel 2020, la rassegna continentale di categoria aveva visto i vietnamiti eliminati sin dalla fase a gironi con soli due punti. Dopo quella delusione, la prima vera controprestazione da quando ha assunto le redini del calcio vietnamita, il tecnico coreano Park Hang-seo ha ricostruito la nazionale giovanile. Inoltre, il regolamento dei SEA Games gli ha permesso di inserire in squadra anche il fuoriquota Nguyễn Tiến Linh, 24enne bomber della nazionale maggiore.

Linh si è subito dimostrato decisivo dal primo incontro, nel quale ha segnato la rete che ha aperto le ostilità contro l’Indonesia (3-0). Dopo un pareggio a reti bianche contro le Filippine, i padroni di casa hanno dato vita ad una prestazione poco incoraggiante contro la cenerentola Timor Est, vincendo 2-0 con entrambe le marcature nel secondo tempo. Il Vietnam ha però puntato molto sulla solidità difensiva, riuscendo a mantenere la porta inviolata per l’intero torneo: in semifinale, ancora Linh ha segnato la rete della vittoria contro la Malesia ai tempi supplementari, mentre in finale il goal vittoria contro gli storici rivali thailandesi è stato segnato all’83’ da Nhâm Mạnh Dũng.

Nel complesso, il Vietnam termina questa rassegna con un grande successo sportivo e organizzativo. La delegazione di casa chiude infatti il medagliere con uno storico bilancio di 205 ori e 446 medaglie complessive, staccando nettamente la Thailandia (92 ori e 331 medaglie) e l’Indonesia (69 e 241). Il Vietnam può inoltre dirsi estremamente soddisfatto dal punto di vista organizzativo, avendo organizzato con successo una rassegna che ha segnato la riapertura dei confini tra i Paesi del sud-est asiatico dopo la pandemia.

I SEA Games torneranno l’anno prossimo con la trentaduesima edizione, ospitata nel mese di maggio da Phnom Penh, capitale della Cambogia.

Foto: Lapresse