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Formula 1

F1, le 5 risposte attese dal GP di Miami. La Ferrari risponderà alla Red Bull? La Mercedes rinascerà? Chi rischia di più?

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Siamo ormai ai nastri di partenza dell’attesissimo fine settimana del Gran Premio di Miami, quinto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022. Sul nuovissimo tracciato della Florida, vivremo un weekend di capitale importanza per il primo scorcio di questo campionato, e non solo. Tra duello in vetta e battaglia nella pancia del gruppo per emergere, gli spunti non mancheranno. Andiamo, quindi, ad analizzare le 5 domande più importanti che precedono la trasferta americana…

1 Il nuovo circuito di Miami chi favorirà?

Costruito attorno all’Hard Rock Stadium, casa dei Miami Dolphins della NFL, si tratta di un mix tra tratti veloci e curve lente. Il giro si apre con il rettilineo del traguardo che dovrebbe portare le vetture a circa 300kmh prima di curva 1 da circa 150 km/h, un destra-sinistra-destra che apre un altro tratto di scorrimento da circa 290kmh. Si arriva in curva 4, un nuovo “serpentone” unito da curva 5-6 fino alla 7 che, invece, è lunga e ad ampio raggio. In uscita si apre un tratto veloce nel quale i piloti potranno rimanere con il piede sull’acceleratore per circa 10 secondi ad oltre 320 km/h. Si arriva quindi in un altro tratto tortuoso con le curve 11-12-13-14-15 e 16 tutte in successione e da basse velocità, con raggi diversi e nelle quali non ci sono punti di sorpasso. Dopo curva 16 si apre il lunghissimo rettilineo della pista di Miami. Quasi 15 secondi in pieno ad oltre 330 km/h prima della staccata di curva 17 con una percorrenza da soli 80 km/h. Qui i sorpassi non mancheranno. Si arriva poi nell’ultimo settore con le curve 18 e 19 da accelerazione piena che riportano i piloti verso il traguardo per chiudere il giro. 5.410 metri, 19 curve e la sensazione che potremmo vedere una Red Bull a dettare legge visti i settori veloci.

2 Gli aggiornamenti della Ferrari faranno la differenza?

La Rossa avrà un nuovo pacchetto ibrido del motore che già Sainz aveva utilizzato a Imola, e qualche altra soluzione per limitare gli effetti del pompaggio aerodinamico. Un nuovo fondo potrebbe aiutare, ma sicuramente vedremo l’uso di una nuova ala posteriore per guadagnare efficienza aerodinamica ad alte percorrenze, con l’obiettivo di contrastare Red Bull anche quando si superano i 260 km/h, riducendo il drag. A Barcellona ci sarà poi un corposo update con il nuovo motore al completo e probabilmente altre soluzioni per abbattere definitivamente il fastidioso pompaggio.

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3 La Red Bull continuerà sulla scia di Imola?

La pista, almeno sulla carta, sembra cucita addosso alla RB18, specialmente quella vista in riva al Santerno. Una vettura che sul dritto non ha rivali e che in curva ha mosso passi in avanti con gli aggiornamenti portati in pista proprio a Imola. Tutto sembra spingere verso un’altra gara da protagoniste assolute per le vetture di Milton Keynes, ma c’è un grosso “però”. Questo “però” è rappresentato dalle alte temperature che troveremo in Florida. Una situazione ben differente rispetto al GP scorso, con le gomme che diventeranno molto più simili a quanto visto a Melbourne, e con la Ferrari quindi che potrebbe farsi preferire.

4 Mercedes, crescita o di nuovo calvario?

La grande domanda di questa annata. Quando troveremo finalmente una Mercedes competitiva? Per quanto visto sino ad ora il team di Brackley è lontana anni luce dai fasti del recente passato e, cosa ancor più allarmante, in questo 2022 il progetto tecnico è sempre più in alto mare. Oltre a problemi assortiti ed un porpoising clamoroso, le W13 proprio non riescono a risultare efficaci in ogni condizione o pista. George Russell per ora ha saputo sfruttarla in modo migliore rispetto a Lewis Hamilton che, invece, sembra davvero avvilito. Miami sarà una chance importante. Una conferma di quanto visto a Imola, tuttavia, significherebbe ormai l’essere costretti ad una stagione molto simile ad un calvario…

5 Chi rischia di più a Miami?

Anche se siamo solamente al quinto appuntamento della stagione, ci sono diversi piloti e/o team che hanno molto da perdere nella trasferta americana. Iniziamo da Carlos Sainz, reduce da due pesanti “zero” in classifica, passiamo per il sopra citato Lewis Hamilton, che rischia la quarta gara consecutiva alle spalle di George Russell, come Fernando Alonso che fa vedere sprazzi importanti, ma che rimane alle spalle di Esteban Ocon, senza dimenticare una Ferrari che deve assolutamente rispondere al colpo da ko subito dalla Red Bull a Imola. Le variabili sono molte, senza dimenticare una McLaren che deve confermarsi ai piani alti, e non per casualità varie. Carlos Sainz e Ferrari, però, sono un binomio che si giocherà moltissimo in Florida. Sapranno emergere?

Foto: Lapresse