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Formula 1

F1, Ferrari e la fiera degli errori: la Rossa così non è da Mondiale

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I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni. Dopo sette weekend disputati, al vertice della classifica piloti e costruttori del Mondiale 2022 di F1 ci sono Max Verstappen e la Red Bull. L’olandese comanda con 125 punti, 9 in più del monegasco Charles Leclerc e 15 rispetto al compagno di squadra Sergio Perez. Più attardato Carlos Sainz con 83 punti, al quinto posto. Nella graduatoria dei marchi, la Red Bull è in vetta con 235 punti rispetto ai 199 della Ferrari.

Come è stato possibile ciò? In un contesto nel quale le due monoposto si sono rivelate molto vicine in termini di prestazioni, la Rossa paga a caro prezzo i tanti e troppi errori. Se è vero che Red Bull nei primi tre round ha dovuto fare i conti con tre ritiri (2 di Verstappen e 1 di Perez), la fiera “dell’orrore” a Maranello purtroppo è ricca e quanto accaduto a Montecarlo ieri è stato un ulteriore update.

Se si riavvolge il nastro, sono diversi gli episodi in cui la Ferrari non sia stata in grado di massimizzare la prestazione:

GP AUSTRALIA

Errore di Carlos Sainz e ritiro per lo spagnolo.

F1, Jacques Villeneuve: “Leclerc a Monaco era più veloce di tutti, ma la Ferrari non ha voluto correre rischi…”

GP IMOLA

Errore di Carlos Sainz nelle qualifiche della Sprint Race e ritiro non per proprie responsabilità nel GP domenicale.

Errore di Charles Leclerc e podio sfumato, trasformatosi in sesto posto.

GP MIAMI 

Scelta da assetto troppo conservativa in ottica gara, facile per Verstappen ottenere il successo, pur partendo in terza posizione dalla griglia con una prima fila tutta rossa.

GP SPAGNA

Ritiro di Charles Leclerc quando era tranquillamente in testa per un problema al motore.

Errore di Carlos Sainz e uscita di pista dello spagnolo.

GP MONTECARLO

Strategia completamente sbagliata su Leclerc e scarsa visione della corsa. Da una prima fila tutta rossa a un secondo e quarto posto.

Nei fatti, quest’anno la Ferrari ha ottenuto la pole-position in cinque circostanze su sette, ma ha vinto solo due volte. Le motivazioni sono diverse, ma è chiaro che a parità di prestazione e velocità non corrisponde una gestione della corsa adeguata. In questo modo non si può vincere il campionato.

Foto: LaPresse