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Atletica, Marcell Jacobs: “Ho avuto un piccolo problema muscolare. I 200 non volevo farli”

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Marcell Jacobs è pronto per tornare in pista. L’oro olimpico di Tokyo nei 100 metri e nella 4×100, dopo i guai intestinali di Nairobi, si è ripreso ed è pronto, stavolta senza particolari mire di qualsiasi genere, a scendere sulla pista di Savona, alla Fontanassa. Sensazioni, quelle in arrivo, che racconta alla Gazzetta dello Sport.

Sul problema di Nairobi: “Ora sto bene, ma non è stato semplice. Il malessere è arrivato in fretta. la febbre è subito salita a 40°. In questo momento peso 80 kg, 2.5 in meno di dieci giorni fa, il che potrebbe non essere necessariamente un male. Ma ciò che conta è che a livello energetico ho perso poco“. E in ospedale: “A parte una volta, quando avevo 9 mesi, esperienza di cui non ho ricordi, è stato il mio primo ricovero. E sono stato fortunato: ho trovato medici bravissimi che ringrazio nuovamente. Per evitare contagi, mi hanno messo in una stanza di pediatria e il letto era solo un po’ piccolo“.

Sul problema al bicipite sinistro: “Immagino sia eredità di quanto successo: venerdì notte ho avvertito un crampo violento, pensavo si fosse aperto il muscolo. Mi sono mosso con cautela, è stato solo un indurimento. Il mio fisioterapista Alberto Marcellini, a sua volta colpito dal virus, in queste ore mi ha raggiunto a Savona. Un paio di trattamenti e sarà tutto dimenticato“.

Marcell Jacobs torna a correre: 290 giorni dopo l’apoteosi olimpica, 100 metri imperdibili a Savona. E con che avversari…

E svela il regalo di Omanyala, vincitore a Nairobi in 9″85: “Un cesto pieno di prodotti alimentari locali, un mazzo di fiori e un bellissimo biglietto di auguri. Non ho avuto la forza di alzarmi, quando è arrivato. Ma poi ho avuto modo di ringraziarlo“.

Le attese in vista dell’esordio non sono con mire particolari: “Dopo quanto mi è successo, diversamente da Nairobi, non ho in testa un tempo preciso. Voglio solo correre, cominciare a gareggiare e lanciare una stagione che dovrà portarmi a essere al top della condizione in luglio, ai Mondiali di Eugene“.

Foto: LaPresse