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Atletica, Marcell Jacobs pioniere dello ‘Scudo Aerodinamico’. Ora lo usano anche le mezzofondiste

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Lo Scudo Aerodinamico, l’arma in più a disposizione degli azzurri dell’atletica leggera, è tornato ad essere utilizzato, dopo gli allenamenti sostenuti da Marcell Jacobs prima delle Olimpiadi, sulla pista della Caserma dell’Arma dei Carabinieri “Salvo d’Acquisto” dalle atlete del mezzofondo veloce.

Federica Del Buono, Gaia Sabbatini e Martina Tozzi hanno effettuato alcune prove di velocità breve (sui 100 metri) e prolungata (tra i 200 ed i 500 metri) per testare i vantaggi che si creano correndo nello Scudo Aerodinamico ad una velocità maggiore rispetto a quanto accade in condizioni normali.

Con questo test è stata analizzata la variazione di alcuni parametri essenziali della corsa, quali la lunghezza del passo, la frequenza e la diminuzione dei tempi di contatto. Una nuova sessione di test vedrà protagoniste Maria Benedicta Chigbolu ed Alice Mangione lunedì 9 maggio.

Lo Scudo Aerodinamico è un dispositivo progettato e realizzato dall’Istituto di Scienza dello Sport del CONI e già testato dagli azzurri dell’atletica leggera: è utilizzato per i test con l’obiettivo di sviluppare la velocità. Un carrello trainato da un’autovettura consente agli atleti di correre riducendo la resistenza opposta dall’aria all’avanzamento.

Con questo sistema gli azzurri possono toccare in allenamento velocità maggiori rispetto a quelle in gara, ovviamente a parità di potenza sprigionata. Una leggera intelaiatura metallica completata da grandi superfici trasparenti garantisce comunque ottima visibilità anteriore e laterale.

Gli studi portati avanti attraverso simulazioni di fluidodinamica al computer hanno consentito la valutazione dell’effetto dello Scudo Aerodinamico fino ai 13 m/s rispetto a quanto avviene senza lo Scudo. Si è giunti al risultato che la resistenza aerodinamica sull’atleta dentro lo scudo risulta praticamente annullata.

LO SCUDO AERODINAMICO

Foto: comunicato stampa CONI