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MotoGP, Marc Marquez ha dimostrato una classe superiore rispetto agli avversari. La salute è il suo peggior nemico

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Il Gran Premio delle Americhe 2022 sarà ricordato per sempre come quello dove un pilota italiano e la Ducati hanno vinto per la prima volta in Texas. Enea Bastianini ha meritato il successo, ma è impossibile non chiedersi come sarebbe andata se Marc Marquez non avesse avuto un inciampo in partenza. Il ventinovenne di Cervera si è ritrovato in penultima posizione, ma ne ha recuperate dodici nell’arco di cinque giri, risalendo poi sino al sesto posto finale. Nei pochi giri percorsi a pista libera ha dimostrato di avere un passo degno di chi poi ha trionfato.

La rimonta dello spagnolo è stata impressionante, soprattutto perché da tempo non si vedeva un recupero del genere. Avete presente il mantra recitato da tanti piloti di vertice quando si qualificano male da diversi anni a questa parte? “Nella MotoGP di oggi se parti a centro gruppo poi è difficilissimo recuperare, perché anche se hai un buon passo, le differenze sono minime e non si riesce a rimontare”.  Vero, anzi verissimo. A meno che tu non sia Marc Marquez.

Il livellamento è estremo, nulla quaestio al riguardo. Però chi è ben al di sopra della media riesce comunque a risalire la china. Ora come ora di centauri con queste caratteristiche ne abbiamo uno soltanto, appunto MM93. La prestazione di oggi, oltre a consegnargli la palma di vincitore morale, ha ricordato come il più forte di tutti sia sempre e solo lui. Di fuoriclasse di questo tipo ne viene fuori uno ogni dieci/quindici anni. Siamo nel campo di chi è talmente superiore da essere in grado di aggiungere un valore umano al mezzo meccanico. Un valore dato solo esclusivamente dal manico.

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Magari questa realtà non piacerà a tanti, ma i dati di fatto sono eloquenti. Basta andare a rileggersi l’Albo d’oro del Mondiale della classe regina dal 2013 in poi per rendersene conto. Peraltro, nel 2018 e nel 2019 non c’è stata proprio partita, tale era la superiorità di Marc nel momento in cui sono venuti meno, effettivamente o di fatto, i vari Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Loro avevano classe a sufficienza per pensare di sfidarlo, ma non sono stati mai sostituiti.

A questo punto è però entrata in scena un’avversaria ben più tremenda di chi provava inutilmente a mettergli i bastoni tra le ruote in pista. La salute. Dalla famigerata caduta di Jerez de la Frontera nel luglio 2020, allo spagnolo non ne è andata più bene una. Avrà anche avuto le sue colpe nel cercare il recupero lampo anziché rispettare tempi più dilatati, ma successivamente ha pagato un prezzo ben più salato di quanto avrebbe meritato.

Tra braccio offeso e diplopia è possibile che il vero MM93 non lo si riveda mai più. Proprio questo è il dato eclatante del GP delle Americhe. Il Marquez capace di fare la differenza e di rimontare 17 posizioni nell’arco di un GP è acciaccato e ancora lontano dal massimo del suo potenziale! Come si suole dire “se c’è la salute, c’è tutto”. Nell’attuale MotoGP nessuno lo sa meglio di lui, perché se da qui a fine stagione rimanesse sano, diventerebbe l’ovvio favorito per vincere il Mondiale 2022.

Foto: MotoGPpress.com