Seguici su

MotoGP

MotoGP, ora Enea Bastianini non può più nascondersi. Ma la regolarità della Suzuki fa paura come nel 2020…

Pubblicato

il

È un Mondiale MotoGP bestiale quello a cui stiamo assistendo, perché bene o male chi sta lasciando il segno e si candida alla conquista del titolo iridato 2022 ha un legame di qualche tipo con il concetto di belva.

Tanto per cominciare c’è La Bestia, quella con l’articolo determinativo. Si parla, ovviamente, di Enea Bastianini. Il ventiquattrenne riminese ha appena incamerato la seconda vittoria in quattro gare, tornando in testa alla classifica iridata. A questo punto è evidente come quanto accaduto a Lusail non sia stato un episodio, ma l’italiano possa davvero accarezzare l’idea di puntare al bersaglio grosso. A impressionare è soprattutto il modo con cui sono arrivati i suoi successi. Non sembra neppure un pilota emergente al secondo anno nella classe regina, bensì un conclamato campione dotato di grandissima esperienza, che sa in anticipo dove, come e quando colpire. D’accordo, guida una moto del 2021 e gareggia in un team satellite, due grossi handicap alla distanza. Cionondimeno, quanto visto sinora autorizza a pensare in grande. Se non si osa neppure nelle proprie ambizioni, non si arriverà mai da nessuna parte.

In alcune parti d’Italia c’è poi un detto. Le bestie cattive non muoiono mai”. Al riguardo, chi non muore mai nell’attuale MotoGP è la Suzuki, che di riffa o di raffa arriva sempre davanti. Joan Mir è l’unico pilota a non essere mai uscito dalle prime sei posizioni, pur senza mai essere salito sul podio. Il compagno di squadra Alex Rins per ora sta facendo meglio e non è ancora incappato in un vero e proprio passaggio a vuoto. Occhio ai due iberici della Casa di Hamamatsu, perché in un Mondiale potenzialmente senza padrone, come quello del 2020, la loro regolarità potrebbe fare la differenza.

MotoGP, Enea Bastianini: “Giornata strepitosa. Prima parte di gara dura, poi ho spinto come un matto”

Non va poi dimenticato il mostro, Marc Marquez, perché quanto realizzato oggi è stato letteralmente mostruoso. Si è ritrovato penultimo dopo i balbettii della Honda in partenza, ma è comunque arrivato sesto con una rimonta d’altri tempi. Senza le noie nei primissimi metri, chissà come sarebbe finita oggi. Non ci sono dubbi sul fatto che in termini di talento il numero uno indiscusso sia lui. Di fuoriclasse come MM93 ne nasce uno ogni vent’anni e, proprio alla luce della sua superiorità, potrebbe benissimo provare a rimontare e vincere il titolo. Uno come lui, 40 punti li può riprendere su chiunque. Deve, però, restare in salute.

Infine c’è El Diablo, il Diavolo, che nel gergo della religione cristiana è chiamato anche “Bestia”. Fabio Quartararo, Campione del Mondo in carica, sta facendo di tutto per non abdicare, ma la sua Yamaha asfittica non lo aiuta granché. Andando avanti di questo passo sarà dura difendere il titolo, ma va tenuto ancora in corsa almeno per noblesse oblige. Magari non sarà in posizione privilegiata, ma ha comunque ancora qualche fiche da buttare sul tavolo.

Alternative a questi cinque? Se Francesco Bagnaia si vuole aggiungere alla compagnia deve battere un colpo in fretta, altrimenti le belve che ambiscono a dominare l’attuale MotoGP se lo sbraneranno

Foto: La Presse