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MotoGP, Ducati dominante con un pokerissimo in qualifica. Bagnaia si ritrova, Bastianini fa ben sperare

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Ducati senza rivali nelle qualifiche del Gran Premio delle Americhe. La Casa di Borgo Panigale ha archiviato un risultato storico, monopolizzando le prime cinque posizioni dello schieramento della gara che partirà domani sera alle ore 20.00 italiane. Per quanto visto durante le prove libere non si può parlare di sorpresa a tutto tondo, le Desmosedici avevano dimostrato di essere le moto più competitive in assoluto. Cionondimeno, un pokerissimo di questa portata non era affatto scontato. Va però sottolineato come vi siano stati un paio di fattori a favorirlo.

In primis una scivolata di Fabio Quartararo, che ha privato il francese di un tempo ottimo e lo ha costretto a un time attack finale non certo preparato al meglio. Inoltre Marc Marquez non è riuscito a completare entrambi i tentativi veloci, dovendosi accontentare di portarne a termine uno solo. Però con i se, i ma e il condizionale non si fa la storia. Quella viene scritta nero su bianco sulla carta, che per oggi recita 1-2-3-4-5 Ducati.

Jorge Martin, nonostante prove libere difficili, conferma di essere diventato il miglior pilota del mondo sul giro secco. Il suo ruolino di marcia in qualifica nel 2022 si commenta da solo: secondo, secondo, primo, primo. Riuscirà a convertire la pole in vittoria? Difficile, gli avversari non mancano. Jack Miller sembra particolarmente motivato, conscio che la sua sella su una moto del Factory Team 2023 è messa a rischio proprio dall’iberico. L’australiano vorrà quindi dare un segnale a chi sta pensando di sostituirlo.

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Inoltre va rimarcato come Francesco Bagnaia sia migliorato di turno in turno, una crescita continua che potrebbe presupporre un ulteriore passo in avanti in gara. Pecco, dopo l’inizio di stagione difficile, potrebbe aver svoltato proprio durante il Gran Premio d’Argentina. Ora è il momento delle conferme. L’occasione per marcare punti pesanti e rilanciarsi in ottica Mondiale è ghiottissima, sarebbe un vero peccato non sfruttarla. Anzi, diciamo pure che se ragiona nell’economia iridata, ad Austin bisogna quagliare. Non sempre si avrà per le mani il mezzo più competitivo del lotto. Se l’ambizione è quella di laurearsi Campione del Mondo, domani l’obiettivo minimo è il podio.

Le speranze italiane però sono due. Guai a sottovalutare Enea Bastianini, il quale avrà per le mani anche una moto meno evoluta (la sua Desmosedici è in configurazione 2021), ma sta picchiando come un fabbro da ieri. Nel suo caso, salire sul podio sarebbe l’obiettivo massimo. Un piazzamento che, per quanto visto, si direbbe alla sua portata. Infine, chissà che Johann Zarco non possa emulare Aleix Espargarò, ottenendo ben oltre i trent’anni la prima vittoria della carriera. Nel caso del francese il successo manca solo nella classe regina, non a tutto campo, ma sarebbe comunque un annoso tabù sfatato.

A proposito di tabù da sfatare. Al Circuit of the Americas hanno vinto solo centauri spagnoli su moto giapponesi. D’altronde, se Marquez e la Honda si sono imposti 7 volte su 8, lasciando solamente un’affermazione a Rins e alla Suzuki, il conto è presto fatto. Alla luce di quanto visto oggi, per Ducati non vincere sarebbe una delusione enorme. La superiorità è evidente, bisogna riuscire a sfruttarla anche quando più conta.

Foto: MotoGPpress.com