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Masters1000 Montecarlo, Novak Djokovic: “Felice di tornare! Ho giocato 3 match in 3 mesi, mi manca la competizione”

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Il Rolex Monte-Carlo Masters 2022 non solo dà il via alla attesissima stagione sulla terra rossa ma, in questa edizione, vedrà anche il ritorno in campo del numero 1 al mondo, Novak Djokovic. C’è grande attesa per vedere di nuovo in azione il serbo dopo un inizio di anno funestato da quanto accaduto agli Australian Open ma che, di pari passo, lo ha visto tornare nuovamente in vetta al ranking ATP dopo la breve pausa di Daniil Medvedev. Nole ha toccato quota 365 settimane da numero 1 e lo commenta in questo modo: “Sono felicissimo di questo traguardo e me lo tengo stretto – le sue parole riportate da UbiTennis –  Sono molto contento di essere qui, qui ho tutta la mia famiglia, mi sento a casa ed è il miglior posto per ricominciare”. 

La felicità di tornare a fare quello che ama, ma tre partite in tre mesi sono un aspetto non di poco conto da gestire“Speriamo non diventino sei match in sei mesi – scherza – Ovviamente mi manca la competizione. Mi sento motivato per competere con i giovani e con i migliori giocatori per i trofei più importanti. Certamente, gli ultimi mesi sono stati difficili per me mentalmente e dal punto di vista emotivo. Ma sono qui, e cerco di lasciarmi tutto questo dietro le spalle e andare avanti. Sono cresciuto sulla terra battuta in Serbia e storicamente ho avuto i miei migliori risultati su questa superficie, e poi la vittoria al Roland Garros dell’anno scorso è ancora fresca nella memoria, quindi cerco di trarre ispirazione da questo“.

In queste giornate monegasche il nativo di Belgrado si è allenato anche con Jannik Sinner. La sua separazione sportiva con il coach Riccardo Piatti ha fatto notizia nel mondo del tennis: “Ovviamente non ne conosco la ragione ma è stata una sorpresa perché lavoravano insieme da alcuni anni ormai e, con Piatti, Sinner è entrato nella top 10 e ha fatto grandi cose. Ma ovviamente è un adulto e sono certo che sa quello che fa“.

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Ultima battuta sulla decisione da parte del Roland Garros di far disputare il super tie-break finale sul 6-6 nel quinto set?Certamente c’è una grande storia del gioco prolungatosi al quinto set negli Slam. Match storici come quello di Isner/Mahut a Wimbledon se lo ricordano in molti. Ma sono d’accordo con questa decisione, per tutti i Major”. 

Foto: LaPresse