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Calcio, Gravina: “Non bisogna azzerare tutto quello fatto fino ad ora. Va cambiato il decreto Crescita”

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La delusione per la sconfitta con la Macedonia del Nord e la mancata qualificazione ai Mondiali del 2022 non è ancora smaltita e non lo sarà a lungo. In tanti hanno parlato di una possibile rivoluzione, nonostante il trionfo agli Europei dello scorso anno, per risanare il calcio italiano.

Ad intervenire sull’argomento è stato oggi il presidente della Figc Gabriele Gravina: “Io sarei molto attento nel cercare di azzerare tutto quello che abbiamo fatto finora, è un errore strategico. Non è pensabile che per quanto accaduto dall’11 luglio, giorno della vittoria dell’Europeo, al 24 marzo, tutto il lavoro fatto da questa federazione improvvisamente debba essere gettato alle ortiche. Vuol dire fermare un processo di evoluzione che è iniziato ma che ha ancora bisogno di tempo per essere compiuto”.

Prosegue: “Il 29 marzo stranamente tutta la filiera azzurra di nazionali giovanili ha fatto risultati incredibili. Stiamo producendo e valorizzando talenti, ma spesso le opportunità di diventare campioni sfumano. Perché certi talenti delle nazionali giovanili si perdono nel momento di fare grande salto? Perché non vengono utilizzati? Ultimamente ho visto alcune squadre di provincia di Serie A avere in campo solo stranieri e questo mi fa preoccupare. Con le componenti abbiamo aperto un tavolo politico per affrontare anche queste situazioni. Io ho già comunicato che tutte le risorse che la Figc riuscirà a produrre andranno a infrastrutture e settori giovanili, chi lavora per migliorare il prodotto anche in prospettiva riceverà sostegno. Più si investe su questi settori maggiore è il ritorno, purtroppo viene vissuto come un costo secco”.

Sui giovani: “In A esistono le liste, ma è poco rispetto ad altre realtà a livello internazionale. Noi possiamo imporre e lo valuteremo insieme alle componenti, ma mi piacerebbe che al di là delle pacche sulle spalle ricevute l’11 luglio ci fosse dalla politica qualcosa di concreto. Il decreto Crescita ad esempio va calato nel mondo del calcio, qui avvengono delle distonie che non si possono accettare, serve un atto di responsabilità del Governo. E lo stesso vale per i finanziamenti su valorizzazione dei giovani”. 

Foto: Lapresse