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Calcio femminile, via al professionismo dalla prossima stagione: che cosa cambia? Non mancano i dubbi…

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Si attendeva solo l’annuncio ufficiale e nella giornata di ieri c’è stato. La ratifica in Consiglio Federale relativa al calcio femminile italiano e al passaggio al professionismo dalla prossima stagione (2022-2023) è arrivata. Un giorno significativo/storico per il Bel Paese, parlando del primo sport femminile ad avere questo status.

Dal primo luglio inizia il percorso del professionismo del calcio femminile, siamo la prima federazione in Italia ad avviare e ad attuare questo percorso. C’è stata qualche piccola resistenza della Lega di A che riteneva di proporre un eventuale rinvio ma poi abbiamo raggiunto un accordo perché non si poteva tornare indietro. Quando si delibera qualcosa bisogna essere coerenti“, ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina.

Dunque, che cosa cambia? Indichiamo per punti quali saranno gli aspetti a mutare:

Calcio femminile, le migliori italiane della 20ma giornata di Serie A. Grandi doppiette di Caruso, Piemonte e Bergamaschi

CALCIO FEMMINILE PROFESSIONISTICO IN ITALIA: CHE COSA CAMBIA

1 – Salario minimo di 26.000 euro lordi all’anno. Fino a questo momento, le giocatrici potevano guadagnare solo attraverso un rimborso forfettario annuale diviso in 10 mensilità dell’importo di massimo 30.658 euro all’anno a cui aggiungere un bonus ulteriore, oppure un rimborso spese e indennità di trasferta pari a 77,47 euro al giorno. Tutto questo però senza contributi previdenziali. I club, per questo, dovranno riconoscere i contributi previdenziali, versare l’Irpef e i contributi per il fondo di fine carriera.

2 – I club diventano società di capitali, secondo la legge nell’articolo 91 sul professionismo. Per iscriversi al campionato di Serie A femminile, si dovrà versare una fideiussione di 80.000 euro e avere uno stadio da almeno 500 posti. Dalla Serie B in giù il movimento resterà dilettantistico.

3 – I club si vedranno aumentare la voce in bilancio relativi ai costi pe il personale tesserato, ma c’è anche da sottolineare che le calciatrici diventeranno un vero e proprio punto di riferimento per le società, in fatto di investimenti che andranno a incidere rispetto al patrimonio del singolo club.

4 – Vi sarà un nuovo format: Serie A a 10 squadre, a differenza delle 12 di quest’annata, mentre la Serie B sarà a 16 rispetto alle 14 della stagione 2021-2022.

Le riserve però non cambiano rispetto al fatto di avere dei ritorni adeguati alle esigenze delle singole squadre. Ci riferisce al seguìto che finora il calcio femminile ha in Italia, nonostante vi sia stata un’evoluzione in positivo. Da questo punto di vista, Carolina Morace (ex grandissima calciatrice e ora voce tecnica del telecronache in tv della Nazionale di calcio femminile), ha affermato: “Che non sia un traguardo ma che sia il traguardo di una partenza. È positivo. Ci sono tanti esempi in Europa. Non siamo i primi. I 90 mila spettatori a Barcellona dicono che c’è interesse per il calcio femminile, anche in Paesi latini come la Spagna e l’Italia. I risultati dell’Italia hanno certamente contribuito così come l’ingresso delle squadre professionistiche. Vanno i complimenti alla Figc e al presidente per il fatto che sono stati i primi a farlo. Dimostra che grazie alla sua sensibilità si è arrivati a questo traguardo. Ora mi auspico che anche altre federazioni facciano altrettanto“, le parole di Morace a LaPresse.

Foto: LaPresse