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Indian Wells 2022: è il giorno delle finali. Nadal-Fritz ultimo atto maschile, Swiatek-Sakkari tra le donne

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A partire dalle 21:00 si consumerà la serie delle due finali del BNP Paribas Open 2022 di Indian Wells, corrispondenti rispettivamente al primo Masters 1000 dell’anno per gli uomini e al secondo WTA 1000 stagionale per le donne. E sono proprio queste ultime che danno il via al programma odierno.

Iga Swiatek contro Maria Sakkari, Polonia contro Grecia: un autentico classico del 2021 va per la seconda volta in scena quest’anno, dopo la semifinale di Doha che è stata anche la prima partita vinta dalla polacca dopo tre successi in fila della greca. Per la prima volta le due si affrontano a livello di finale, e ben diversi sono i due percorsi.

Swiatek ha faticato decisamente di più soprattutto all’inizio del torneo, ma è stata abile a entrare in forma cammin facendo, come ha dimostrato all’americana Madison Keys (6-1 6-0 nei quarti) e alla rumena Simona Halep, che sta riprendendosi ruoli suoi pian piano. Sakkari, invece, ha avuto meno problemi nelle fasi iniziali (e anche un po’ di fortuna, leggere alla voce ritiro dell’australiana Daria Saville agli ottavi), ma ha vissuto una semifinale sull’ottovolante con la spagnola Paula Badosa, che proprio a Indian Wells aveva trovato l’enorme gioia del successo nel 2021.

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Al di là del puro lato tecnico, che vede tutte e due le giocatrici fautrici di un tennis aggressivo anche se declinato diversamente, l’ago della bilancia pende a favore di Swiatek se non altro perché, ogni volta che è arrivata in finale dal Roland Garros 2020 a oggi, non ha semplicemente concesso niente alle avversarie (lo sa bene Karolina Pliskova, dato che la ceca ha subito un 6-0 6-0 a Roma). Dal canto suo, c’è una specie di idiosincrasia tra Sakkari e gli ultimi atti: è a quota 1-3, e in più di un’occasione è stata soprattutto la parte mentale a giocarle qualche scherzo.

Si passerà poi a un’attesissima finale maschile. Rafael Nadal punta al quarto titolo a Indian Wells e al mantenimento dell’imbattibilità, ma per lo spagnolo c’è forse la miglior versione di sempre dell’americano Taylor Fritz, che sembra finalmente maturato come tennista dopo averlo fatto con grande anticipo come uomo (a nemmeno vent’anni era già padre).

Per il mancino di Manacor cammino per nulla scontato: enormi rischi iniziali con l’americano Sebastian Korda, il quarto spettacolo con l’australiano Nick Kyrgios e infine il derby di semifinale con Carlos Alcaraz sono tra i punti focali maggiormente luminosi del torneo del 21 volte vincitore Slam. Il quale, però, deve stare attento: in molti pensavano che la fatica di tre partite al terzo set avrebbe fiaccato lo statunitense e non solo questo non è accaduto, ma il match con Andrey Rublev è stato tra i migliori della sua carriera. E se è riuscito a disinnescare le potenti armi da fondo del russo, tanto da innervosirlo assai, c’è da credere che anche in questo caso non lesinerà energie.

Un americano torna in finale dopo 10 anni: era stato John Isner l’ultimo ad arrivarci. Bisogna invece andare fino a uno degli ultimi Sampras-Agassi della storia, quello del 2001, per trovare un vincitore a stelle e strisce: allora fu il Kid di Las Vegas, che però amava molto di più l’altro torneo del marzo di casa, e cioè quello di Miami, che al tempo si giocava a Key Biscayne. Proprio il torneo che Nadal non giocherà.

Foto: LaPresse