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Formula 1

F1, Mondiale 2022: gli sviluppi delle monoposto influenzati da Budget Cap e inflazione

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Un percorso lungo. Il Mondiale 2022 di F1 è appena cominciato, team e piloti devono prepararsi ad affrontare un calendario ricco di eventi in cui tutto peserà nella gestione sportiva.

Siamo nell’anno della rivoluzione tecnica: nuove monoposto e nuove gomme da conoscere e soprattutto da sviluppare. I primi vagiti del campionato hanno reso nuovamente Rampante il Cavallino, vista la doppietta firmata dal monegasco Charles Leclerc e dallo spagnolo Carlos Sainz, primo e secondo sul podio di Sakhir (Bahrain).

Siamo solo al principio, come detto, e in questa partita mondiale la capacità di evolvere il progetto sarà determinante. In questo discorso non si può non considerare il Budget Cap. Il tetto di spesa per ogni team è stato infatti abbassato di 5 milioni di dollari rispetto a quello del 2021 (140 milioni il massimo consentito, con la prospettiva di ridurlo di altri 5 milioni nel 2023) e avrà una sua importanza relativamente all’adozione di nuovo materiale e su come e quando introdurlo. In questo contesto ancor più fondamentale sarà avere una monoposto affidabile in modo da non dover inseguire questo obiettivo e impiegare risorse che possano incidere nelle casse.

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Tuttavia vi è un problema legato anche e soprattutto all’aumento dei costi che sta caratterizzando la contemporaneità per le conseguenze legate al conflitto in Ucraina. “L’inflazione sta andando in una direzione non preventivabile, ed anche i costi di trasporto nelle ultime settimane sono saliti in un modo difficile da prevedere. Ci saranno delle discussioni per trovare le giuste soluzioni, tenendo sempre al centro il principio che si deve garantire a tutti la stessa disponibilità”, le parole del CEO di F1, Stefano Domenicali (fonte: motorsport.com).

Secondo l’ISTAT, come riportato da motorsport.com, in Italia si è registrato un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente).Un fenomeno che ha evoluzioni non omogenee, tenendo conto del diverso background economico, e chiaramente questo può determinare delle differenze nella capacità di spesa. 

La Ferrari come gli altri top team vogliono una revisione delle spese per rispettare i piani di sviluppo previsti, mentre le squadre “meno ricche” non intendono intaccare gli equilibri. Scopriremo nelle prossime settimane come ci si vorrà muovere.

Foto: LiveMedia/Florent Gooden/DPPI