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ATP Miami, Jannik Sinner non si arrende mai! Sotto 2-5 al terzo, supera 7-5 Carreno Busta e plana agli ottavi con Kyrgios!

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Di voglia, di carattere, di tutto quel che c’è nel suo corpo. Jannik Sinner si qualifica per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Miami, rimontando non una, ma ben tre volte lo spagnolo Pablo Carreno Busta. 5-7 7-5 7-5 il punteggio finale in favore del numero 9 del seeding, che si guadagna quell’appuntamento con Nick Kyrgios che era saltato a Indian Wells. Cinque i match point annullati dal secondo miglior giocatore italiano del ranking ATP, per una partita che resterà tra le più intense dell’anno. E un’altra impresa l’ha compiuta: arrivare agli ottavi trovandosi in due incontri di fila a un punto, uno solo, dall’eliminazione.

Carreno Busta comincia col piede sull’acceleratore, creando fin da subito grossi problemi a Sinner nel primo turno di battuta. Ed è così che arriva il break che lo porta sul 3-0; la situazione di vantaggio, però, è destinata a durare poco, perché l’azzurro si fa aggressivo e recupera a 30 nel quinto game. Davvero complesso il sesto per lui, in cui a volte il servizio lo abbandona, ma non tanto da farlo ricominciare da capo. Anzi, è proprio il numero 2 d’Italia a prendere la strada del servire per il set. Quello che sembra il via libera, però, si trasforma in un momento di grazia di Carreno Busta: lo spagnolo trova dei punti spettacolari da fondo come vicino alla rete (emblematico un clamoroso recupero in diagonale in equilibrio non definibile). Si arriva così al 7-5 in favore dell’iberico.

Il secondo parziale vive di qualche paradosso non da poco: Sinner riesce a trovare diverse prime insidiose e anche un game, il terzo, da tre ace, ma è spesso in difficoltà, dovendo annullare in due occasioni palle break (il citato terzo e il quinto gioco sono quelli indicati). Il vero momento pericoloso arriva sul 5-4 per Carreno Busta, quando c’è un match point. L’azzurro lo annulla con grandissima classe, trovando un bellissimo rovescio seguito da un dritto in contropiede per annullarlo. Da quel momento, semplicemente, l’iberico non esiste più, sovrastato in parte dai suoi errori e in parte dalla furia di Sinner, che smantella in un attimo tutte le speranze di chiusura del suo avversario e forza il terzo set dopo poco più di due ore.

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Le cose, nel parziale decisivo, sembrano andare piuttosto tranquillamente fino al 3-2 per lo spagnolo, quando l’italiano, dal 30-0, improvvisamente smarrisce punti importanti per strada. Due volte il servizio lo salva sulle palle break, ma sulla terza c’è un dritto appena lungo a spezzare l’equilibrio. Ed è anche il momento migliore di Carreno Busta, che riesce a manovrare perfettamente con il proprio dritto e a forzare il 5-2 0-30. L’azzurro, però, si rifiuta ancora una volta di perdere, rimette in piedi come può il game e, sul 5-3, fa sentire un peso mentale a Carreno Busta: due errori, una fiondata di dritto e ci sono tre chance di rientrare. Basta la prima: dropshot dello spagnolo, Sinner ci arriva, piazza il dritto e c’è il break a zero. Sul 5-4, però, è il numero 17 del seeding ad avere due altri match point: dritto dal centro, palla fuori di metri Carreno Busta su uno, prima e dritto con calma di Sinner sull’altro. L’azzurro non risolve, arriva una terza palla per chiudere in favore dello spagnolo, ma deve subire un uragano tennistico in avvicinamento con dritto sopra la rete a chiudere. Ce n’è una quarta: rovescio del trentenne di Gijon largo (e nemmeno ben pensato). E rischia di averne una quinta, ma per qualche ragione la volée alta tremante del numero 9 del tabellone in campo ci rimane. E, alla fine dei conti, è 5-5.

I minuti successivi sono il cambio di qualunque cosa: il peso dei match point mancati si fa sentire su Carreno Busta, mentre Sinner diventa sempre più incisivo su entrambi i lati. Dal 15-0 infila quattro punti consecutivi, ed è break per il 6-5 stavolta in suo favore. Sul 15-15 si ritrova coinvolto in uno scambio ai limiti del folle, perché l’iberico prende il nastro e ne nascono tre recuperi paranormali e un quarto che consegna all’altoatesino il 30-15. Arrivano due palle per chiudere: sulla prima pesa il dritto di Carreno Busta, ma sulla seconda Jannik tira esterno il servizio e poi gli basta il dritto per finire, a 3 ore e 11 minuti, una battaglia che ricorderà molto a lungo. Senza essere forse neppure lontanamente al meglio, la porta a casa.

I 15 ace in questa partita sono il massimo a livello ATP per Sinner, che ha peraltro stabilito un altro record personale: la partita più lunga a livello ATP al meglio dei tre set. Il precedente era di Melbourne 2021 (ATP 250, quello che precedette lo Slam nell’anno particolare): 3 ore e 7 minuti con il russo Karen Khachanov, in semifinale. I numeri contano in maniera piuttosto relativa in quest’occasione, perché contano di più i dettagli. Quelli tecnici e soprattutto quelli mentali, in grado di fare la differenza.

Foto: LaPresse