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America’s Cup, Ben Ainslie mette il veto su Jeddah. Barcellona-Malaga, è derby spagnolo a suon di milioni

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Bisogna aspettare ancora una settimana per poter esclamare che il dado è tratto, ma intanto Team New Zealand sta stringendo la corda verso la scelta della sede che ospiterà la America’s Cup 2024. Sembra ormai tutto apparecchiato per una volata tra Barcellona e Malaga, un derby tutto iberico che terrà banco fino al 31 marzo, quando i Kiwi annunceranno la località in cui andrà in scena la prossima edizione della competizione sportiva più antica al mondo. La Coppa America sembra essere ormai a un passo dal tornare in Spagna dopo le edizioni del 2007 e del 2010 disputate a Valencia per volere degli svizzeri di Alinghi.

Malaga ha ufficialmente messo sul tavolo i 75 milioni di euro richiesti da Team New Zealand. Barcellona ha dalla sua le infrastrutture necessarie (la città andalusa avrebbe invece bisogno di lavori di ammodernamento) e nelle ultime ore sembra avere di fatto pareggiato l’offerta economica. Entrambe le candidature sono serissime e possono avvalersi del pieno sostegno di tutti gli enti amministrativi locali, i quali hanno già deciso di aprire le borse per finanziare l’evento. D’altronde si parla di una possibile ricaduta sul territorio di quasi un miliardo di euro e in questo momento fa gola a tutti.

Una doppia stoccata proveniente dal Mar Mediterraneo che ha di fatto stroncato le altre proposte. Cork sembrava essere in pole position fino a Natale, poi la città irlandese sembra essere stato frenata da difficoltà monetarie ed è scivolata nelle retrovie. Jeddah è sempre all’orizzonte, ma l’Arabia Saudita non è ben vista per ragioni legate ai diritti umani. Ben Ainslie, leader di Ineos Britannia (uno degli equipaggi sfidanti al pari di Luna Rossa, American Magic e Alinghi), ha dichiarato al Times: “Non spetta a me la decisione, è un diritto di Team New Zealand, ma penso che ci siano delle proposte migliori“.

America’s Cup 2024, Malaga offre 75 milioni a New Zealand! Derby con Barcellona, dove si regaterà? E gli sfidanti…

Una sorta di veto alzato dal timoniere dell’equipaggio britannico (sconfitto da Luna Rossa per 7-1 nella finale di Prada Cup lo scorso anno), perché si tratta del Challenger of Record che ha scritto il regolamento della competizione insieme ai Kiwi. Un parere sfavorevole che di fatto era già nella testa anche dei detentori della Vecchia Brocca, visto che il CEO Grant Dalton ha fatto visita alle due località spagnole (Barcellona in primis) e sembra avere dimenticato tutto il resto.

Foto: Lapresse

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