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Sofia Goggia a Pechino come Gregorio Paltrinieri a Tokyo: due argenti dal sapore di impresa

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Campioni nelle difficoltà. Sono arrivate due medaglie dalla discesa olimpica di Pechino 2022. La Rock di Yanqing si è dipinta quasi interamente d’azzurro con l’argento di Sofia Goggia e il bronzo di Nadia Delago, al primo podio a questi livelli, sfiorato più volte in Coppa del Mondo.

Il podio di Nadia, ragazza giovane che pensa in maniera ambiziosa in vista di Milano-Cortina, e quello della rinascita di Sofia, dopo quanto successo 23 giorni fa a Cortina. Alzi la mano chi, andando indietro nel tempo, avrebbe potuto lontanamente sperare dopo l’orribile caduta sulle nevi italiane che Goggia si sarebbe prodotta in un qualcosa del genere.

Sofia è una campionessa e l’ha dimostrato ancora una volta e pazienza che quei pochi centesimi (16) abbiano trasformato l’oro in argento. Vittoria andata non a una sciatrice qualunque: la campionessa del mondo in carica Corinne Suter. Svizzera che ha fatto la differenza negli ultimi 25″ di gara, sfruttando forse un’incertezza di Goggia e anche dei materiali che in Cina stanno facendo la differenza.

Sci alpino, Sofia Goggia risorge ed è argento a 0.16 da Corinne Suter. Splendido bronzo per Nadia Delago

Tuttavia la bergamasca ha scritto una pagina di storia per il modo in cui è riuscita ad affrontare le difficoltà di un evento sfortunato, parlando di trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013, nonché una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea. Un percorso paragonabile a quello di Gregorio Paltrinieri prima dei Giochi di Tokyo.

La mononucleosi, che aveva colpito il carpigiano nella primavera 2021, sembrava precludergli qualunque chance. Con la forza della mente Greg ha saputo ottenere un argento e un bronzo negli 800 sl e nella 10 km in acque libere e quell’argento in piscina somiglia molto all’argento di Sofia di oggi: gara d’attacco e l’oro sfuggito per pochi centesimi in favore, nel caso del nuotatore, dello statunitense Robert Finke.

Due fuoriclasse Goggia e Paltrinieri che hanno dimostrato la loro tenacia quando tanti avrebbero rinunciato. Si rischia di scivolare nella retorica, ma quando è giusta non è mai troppa…

Foto: LaPresse