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Sci di fondo

Sci di fondo, Coppa del Mondo Lahti 2022. Su queste nevi Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani hanno compiuto magie

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Con i Giochi olimpici di Pechino 2022 ormai passati agli archivi, la Coppa del Mondo di sci di fondo si tuffa in una lunga trasferta nel Nord Europa. La prima nazione a essere toccata sarà la Finlandia, dove nel weekend andrà in scena la “classicissima” di Lahti. Situata nella regione del Päijät-Häme, questa città si trova un centinaio di chilometri a nord-est rispetto alla capitale finlandese Helsinki ed è a tutti gli effetti un tempio delle discipline nordiche.

Oltre al fatto di aver ospitato ben 7 edizioni dei Mondiali (1926, 1938, 1958, 1978, 1989, 2001, 2017), Lahti è famosa per i suoi cosiddetti “Ski Games”, o, per meglio dire, “Salpausselän Kisat nella lingua autoctona. La manifestazione, nata nel 1923 e ormai cooptata dal massimo circuito, consiste in una serie di competizioni di sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica. L’evento, ormai prossimo al secolo di vita, è stato cancellato solamente tre volte (nel 1930 per mancanza di neve, nel 1940 a causa della Guerra d’Inverno e nel 1942 per scarsità di fondi). Lahti è dunque una presenza perpetua nel calendario della Coppa del Mondo. Pertanto non sorprende che su queste nevi si siano ammirate nel corso degli anni ben 72 gare maschili individuali di primo livello.
Il programma del weekend prevede una sprint a skating seguita da una 15 km contro il cronometro in passo alternato.

SPRINT TL
La sprint ha un’ampia letteratura sulle nevi di Lahti, tanto che quella di sabato sarà la diciassettesima della storia, la quattordicesima in tecnica libera. Un solo uomo è stato capace di issarsi a quota 3 successi. Si tratta dello svedese Emil Jönsson, che ha trionfato nel 2011, 2012 e 2013. Va però rimarcato come le prime due affermazioni siano arrivate in alternato.
Dunque sono due gli atleti riusciti a vincere più di una volta a skating. Si tratta del norvegese Petter Northug (2007, 2009) e dell’italiano Federico Pellegrino (oro iridato 2017, 2018). Chiaramente il titolo mondiale del trentunenne di Nus ha un peso specifico enorme.
Oltre al poliziotto valdostano si contano altri tre fondisti attualmente in attività ad aver già primeggiato nelle sprint di Lahti. Si tratta dei norvegesi Pål Golberg (2014), Emil Iversen (2016) e Johannes Høsflot Klæbo (2019).
Interessante notare come Pellegrino e Klæbo siano entrambi saliti sul podio nelle ultime tre sprint disputate a Lahti! L’azzurro è infatti arrivato secondo nel 2019, mentre lo scandinavo prima di imporsi si era fregiato del bronzo iridato 2017 e aveva occupato la terza piazza anche nel 2018.
Non va però dimenticato il “curioso caso di Finn Hågen Krogh”, tre volte sul podio, ma mai sul gradino più alto! Il norvegese si è classificato terzo nel 2013, secondo nel 2016 e ancora terzo nel 2019.
Prima di Pellegrino l’Italia si era già tolta grandi soddisfazioni nelle sprint di Lahti. Il 3 marzo del 2000 arrivò addirittura un trionfo poiché Cristian Zorzi vinse e Silvio Fauner si piazzò terzo. Lo stesso Zorzi conquistò poi l’argento iridato 2001 alle spalle del norvegese Tor Arne Hetland.

https://www.oasport.it/2022/01/classifica-coppa-del-mondo-sci-di-fondo-2021-2022-terentev-in-testa-25-su-klaebo/

10 KM TC
Anche la 15 km in alternato ha una lunga tradizione a Lahti, come testimoniato dal fatto che su queste nevi siano stati assegnati ben cinque titoli mondiali in questo format! Domenica 27 febbraio nel Päijät-Häme si disputerà una prova contro il cronometro in tecnica classica sulla distanza dei 15.000 metri per la sedicesima volta. Solo due uomini sono però stati in grado di ripetersi. Si tratta del norvegese Bjørn Dæhlie (1992, 1999) e del finlandese Iivo Niskanen (oro iridato 2017 e 2020).
Va rimarcato come i successi di Dæhlie siano in realtà consecutivi, poiché non si sono disputate 15 km tra le sue due affermazioni! Niskanen è invece in striscia aperta di tre podi, essendo arrivato secondo nel 2018.
Fra gli atleti in attività sono in tre ad aver già primeggiato in questo contesto. Al già citato padrone di casa si aggiunge il russo Alexander Bolshunov (2018), che però ottenne la sua vittoria a tavolino. Quel giorno il migliore fu il kazako Alexey Poltoranin, successivamente squalificato per positività al doping.
Inoltre non va dimenticato il successo di Francesco De Fabiani del marzo 2015, che oltre a rappresentare l’unico podio azzurro in questo format a Lahti, è anche la sola affermazione ottenuta da un italiano nel XXI secolo in una gara distance contro il cronometro in tecnica classica.

Foto: La Presse